Nuovo video dell'Isil: minaccia al Giappone, "pagate o uccidiamo due ostaggi"

Nuovo video dell'Isil: minaccia al Giappone, "pagate o uccidiamo due ostaggi"
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Di Alfredo Ranavolo
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Il premier Abe rientra in anticipo dal Medio Oriente. "Sono indignato, devono rilasciarli immediatamente".

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Nuova minaccia di uccidere degli ostaggi da parte del sedicente “Stato islamico”. Questa volta rivolta verso l’estremo oriente.

L’Isil minaccia di uccidere due giapponesi se
non verrà pagato un riscatto di 200 milioni di dollari entro 72 ore. Il video è stato pubblicato su siti internet vicini al gruppo terroristico.

Si tratterebbe di Kenji Goto Jogo e Haruna Yukawa, rispettivamente giornalista freelance e il titolare di una società militare privata.

Di Yukawa si erano perse le tracce ad agosto. Si trovava in Siria per addestrare combattenti che si oppongono a Bashar al Assad. In un video dal titolo “Guerra siriana ad Aleppo 2014” sulla sua pagina facebook lo si vede mentre imbraccia un kalashnikov.

Nell’ultimo post sul suo blog aveva scritto “non posso nominarla, ma la prossima destinazione potrebbe essere la più pericolosa” aggiungendo “vorrei filmarmi mentre sono in azione”.

Jogo è un giornalista ben conosciuto, in Siria per documentare la guerra civile. Le sue tracce si erano perse a ottobre.

“Stiamo esaminando il video diffuso
dall’Isil” ha affermato un portavoce del governo di Tokyo.

Il militante che si vede nel video, che parrebbe lo stesso britannico apparso in altre immagini precedenti con altri ostaggi, si rivolge direttamente al premier nipponico, Shinzo Abe: “al primo ministro giapponese. Sebbene vi troviate a più di 8.500 chilometri dallo Stato islamico, avete voluto partecipare a questa crociata.

“Sono indignato. Chiedo il rilascio immediato degli ostaggi” le sue prime parole. “La vita degli ostaggi è la nostra priorità” ha poi aggiunto. Ma il governo fa sapere anche di non avere alcuna intenzione di cedere alle minacce dei terroristi.

Sono cinque, finora, gli stranieri decapitati dai jihadisti dell’Isil: tre americani e due britannici.

Nelle mani dell’organizzazione si trovano anche il fotogiornalista britannico John Cantlie, diventato autore di video di propaganda, non si sa quanto spontanei e una 26enne cooperante americana che le autorità statunitensi hanno chiesto rimanga anonima per la sua incolumità.

Si tratta della seconda volta che Abe affronta una crisi del genere da primo ministro. Due anni fa dieci giapponesi rimasero uccisi, assieme ad altri 27 stranieri, nell’attacco di un gruppo affiliato ad al Qaeda a un impianto di gas naturale in Algeria. Sette cittadini nipponici si salvarono grazie a un blitz dell’esercito algerino, dopo quattro giorni di prigionia.

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