In migliaia a Istanbul per ricordare Hrant Dink

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Di Alfredo Ranavolo
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Otto anni fa l'omicidio del giornalista. I manifestanti chiedono condanne per i poliziotti accusati di negligenza nel proteggerlo.

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Otto anni senza che la verità sia venuta del tutto a galla. Almeno per chi ha sfilato lunedì a Istanbul chiedendo giustizia per Hrant Dink, giornalista armeno ucciso il 19 gennaio del 2007 davanti alla sede del settimanale che aveva fondato: Agos.

In carcere ci sono Ogun Samast, accusato di aver premuto materialmente il grilletto quel giorno (condannato a 22 anni e 10 mesi) e Yasin Hayal, leader ultranazionalista ritenuto il mandante (condannato all’ergastolo). Ma alla gente non basta.

“Si tratta di un caso aperto – ha affermato uno dei manifestanti – di cui non si sa chi sono i responsabili. In realtà si sa chi sono, ma vengono coperti. Sono un cittadino turco. Turco e anche armeno. Cose del genere ci colpiscono. Ci fanno male. Vogliamo che i responsabili siano puniti presto”.

Responsabili che vanno cercati nella polizia, che non aveva protetto il giornalista nonostante fosse a conoscenza delle minacce di morte da lui ricevute. Tre funzionari sono stati arrestati.

L’ultimo è Ercan Demir, per il quale era stato spiccato mandato d’arresto venerdì scorso. Si è consegnato spontaneamente ad Ankaron.

Demir era stato nominato capo della polizia della provincia del sudest di Şırnak il 30 dicembre, nonostante le accuse di negligenza nel caso Dink. All’epoca era a capo dell’intelligence della polizia della provincia di Trabzon, dalla quale veniva il killer.

Le ombre hanno portato alla revoca dell’incarico e all’arresto il 16 gennaio. Tre giorni prima era toccato ad altri due agenti, Muhittin Zenit and Özkan Mumcu:http://it.euronews.com/2015/01/13/omicidio-dink-arrestati-per-negligenza-due-poliziotti-turchi/.

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