Francia: sicurezza, si riapre un dibattito lungo 20 anni

Francia: sicurezza, si riapre un dibattito lungo 20 anni
Di Salvatore Falco
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Passata la giornata del raduno repubblicano, in Francia si riaccende il dibattito sulla lotta al terrorismo. La legislazione francese negli ultimi

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Passata la giornata del raduno repubblicano, in Francia si riaccende il
dibattito sulla lotta al terrorismo. La legislazione francese negli ultimi anni ha subito diverse modifiche, in coincidenza con i principali attentati.

Il 25 luglio 1995, l’esplosione di un ordigno nella stazione della metropolitana di Saint Michel a Parigi provoca la morte di 10 persone. L’anno successivo, il 22 luglio 1996, viene approvata la legge antiterrorismo che introduce il reato di associazione a delinquere con finalità terrorista ed estende, a questi reati, la decadenza della nazionalità francese.

Sulla scia dell’11 settembre, i legislatori francesi rinforzano ulteriormente l’arsenale giuridico per combattere il terrorismo. Ma quando, nel 2005, viene colpita la rete del trasporto pubblico di Londra, le 52 vittime provocate dagli attacchi kamikaze spingono il ministro degli Interni francese dell’epoca,

Nicolas Sarkozy, a introdurre nuove modifiche alla legge che sono approvate il 23 gennaio del 2006. Il testo dispone un rafforzamento capillare della videosorveglianza nei luoghi pubblici e intensifica il controllo delle comunicazioni.

La legge autorizza le forze di polizia a sparare contro una vettura che non rispetta l’alt al posto di blocco, estende fino a sei giorni la durata del fermo di polizia e inasprisce le pene per i reati connessi all’associazione terrorista.

Nel 2008 arriva un nuovo giro di vite: la polizia francese ottiene l’autorizzazione a controllare i documenti dei viaggiatori sui treni internazionali anche 20 chilometri oltre i confini del Paese.

L’ultima modifica arriva pochi mesi fa, il 4 novembre del 2014. Si chiama legge di lotta al terrorismo e introduce la possibilità di vietare la partenza dei presunti jihadisti verso la Siria. Una norma che prevede la confisca della carta d’identità e del passaporto per un periodo che va da sei mesi a due anni. Consente inoltre di vietare l’ingresso in Francia di un cittadino dell’Unione o della famiglia di un sospetto.

L’omicidio di 4 persone nel Museo ebraico di Bruxelles ad opera di Mehdi Nemmouche provoca l’introduzione del reato di organizzazione terrorista individuale.

La prima misura dopo il massacro di Parigi riguarda, invece, le carceri, con l’isolamento dei detenuti identificati come “islamisti radicali”.

Grande attenzione è rivolta anche alla rete e in questo caso la legge obbliga il gestore di un sito a rimuovere i contenuti di sostegno al terrorismo.

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