Ai Golden Globes satira zoppicante sulla Corea del Nord

Ai Golden Globes satira zoppicante sulla Corea del Nord
Di Alfredo Ranavolo
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Pyongyang presa di mira, ma non la scampa neanche il suo "bersaglio": il film "The interview".

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Libera satira in libera cerimonia. Anche quando non è particolarmente risucita.

I Golden Globes hanno fatto proprio l’insegnamento di Charlie Hebdo, rendendo omaggio alle vittime del terrorismo, ma anche ricordando che si può ridere di tutto. E tentando di farlo, in particolare, sulla Corea del Nord.

I risultati non sono stati i più indimenticabili sketch hollywoodiani, in fondo in linea con quelli del tanto chiacchierato film ““The interview”“:http://it.euronews.com/2015/01/07/the-interview-incassi-record-online-nonostante-o-grazie-minacce/, stando ai giudizi della critica.

Proprio da qui sono partite le “padrone di casa” Tina Fey e Amy Poehler, facendosi beffe del film stesso: “La minaccia della Corea del Nord alla Sony ci ha costrette a far finta di voler vedere “The interview’” ha detto la Poehler.

Il Paese asiatico, va ricordato, ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento nei cyberattacchi alla produzione del film.

E la Fey ha aggiunto “la Corea del Nord lo ha definito ‘assolutamente intollerabile’ e ‘un atto di terrore sfrenato’. Ma ciò che è più sorprendente, è che non è il peggior giudizio ricevuto”.

Poi è partito lo sketch comico. Protagonista l’attrice Margaret Cho presentata come giornalista cinematografica proveniente da Pyongyang, redattrice della rivista “Wow Movies”.

Silenziosa, austera, in divisa militare, la Cho offriva la perfetta immagine “di regime”. Non sciogliendosi in un’espressione facciale che fosse una nemmeno nel farsi fotografare, come da sua richiesta, assieme a Meryl Streep.

Meryl Streep, Margaret Cho, and Movies Wow! pic.twitter.com/mgY8bF4tph

— Golden Globe Awards (@goldenglobes) 12 Gennaio 2015

L’attrice, ribattezzata per l’occasione Cho Jong-un, per fare una volta di più il verso al dittatore nordcoreano, è riapparsa anche in seguito, affermano: “questo non è un bello spettacolo. In Corea del Nord sì che sappiamo come fare un bello spettacolo. Con Mille bambini che suonano la chitarra tutti assieme con lo stesso ritmo. Voi non avete tante persone che tengono ognuna un cartello per comporre una figura. Voi non avete Dennis Rodman (l’ex campione di basket dei Chicago Bulls è stato ricevuto come ‘ambasciatore di pace’ dal dittatore nordcoreano ndr)”.

Tina and Amy and Margaret Cho on stage at the #GoldenGlobes. https://t.co/H4FObT7Rp8

— Golden Globe Awards (@goldenglobes) 12 Gennaio 2015

Insomma, niente che rimarrà nella storia della comicità. Alla fine lo spunto migliore per una risata l’ha offerto il solitamente compassato Benedict Cumberbatch (attore di teatro britannico divenuto noto al pubblico televisivo come Sherlock Holmes “ai giorni nostri”), tuffandosi nell’inquadratura della foto con la sedicente giornalista e la pluripremiata Meryl Streep.

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