Decine di cadaveri stanno venendo recuperati dalle navi militari che incrociano nella zona. Non ci sono speranze di ritrovare sopravvissuti del volo
PUBBLICITÀDecine di cadaveri stanno venendo recuperati dalle navi militari che incrociano nella zona. Non ci sono speranze di ritrovare sopravvissuti del volo Airasia scomparso dai radar 42 minuti dopo il decollo domenica 28 dicembre.
Il pilota aveva chiesto l’autorizzazione per volare sopra le nuvole ed evitare così una tempesta, ma non sembra aver avuto il tempo di portare a termine l’operazione.
Nella mattinata di questo martedì erano stati avvistati alcuni resti come quella che sembava essere una porta della carlinga e uno scivolo gonfiabile di quelli usati per evacuare i passeggeri in casi di incidente, ma la conferma è arrivata davvero nel peggiore dei modi. Con il ritrovamento dei cadaveri che galleggiavano in mare.
La zona del ritrovamento degli ogetti era a circa 10 miglia dal luogo dell’ultimo contatto. I corpi però si sono sparsi in una zona molto più vasta a causa delle correnti.
Per dare un’idea della vastità della zona delle ricerche, la fetta di mare dove si stava cercando l’aereo è grande quanto la Francia.
Ci sono almeno 30 navi, 15 aerei e 7 elicotteri che partecipano alle operazioni. Gli Stati Uniti hanno inviato una nave da guerra nell’area per supporto.
Sembra sia stata identificata anche una “ombra” che potrebbe corrispondere alla carlinga dell’aereo scomparso che giace quindi sul fondo del mare di Giava.
Il recupero delle vittime sta avvenendo praticamente sotto gli occhi dei parenti dei passeggeri che sono stati raccolti in un centro per il sostegno fisico e psicologico a Surabaya.
Una volta confermato il ritrovamento e accertato che si trattava davvero del relitto dell’aereo Airasia, anche l’amministratore delegato della compagnia Tony Fernandes, ha twittato le sue condoglianze alle famiglie delle vittime.