Usa: "Corea del Nord responsabile dell'attacco informatico alla Sony"

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Di Euronews
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Pyongyang avrebbe agito attraverso la collaborazione di pirati informatici cinesi o utilizzando dei server cinesi per mascherare l'origine dell'attacco

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Gli Stati Uniti hanno le prove che la Corea del Nord è direttamente responsabile dell’attacco informatico contro la Sony, il più grande mai scoperto sul suolo statunitense.

Secondo l’Fbi, la Corea del Nord avrebbe agito attraverso la collaborazione di pirati informatici cinesi o utilizzando dei server cinesi per mascherare l’origine dell’attacco.

Il colosso del cinema ha cancellato l’uscita del film-satira sul dittatore nordcoreano, Kim Jong-un, dopo le minacce di attentati terroristici.

Il valore della vittoria degli hacker nordcoreani, i cosiddetti ‘Guardiani della Pace’, è costato alla Sony cento milioni di dollari di mancati introiti.

La pellicola ha sicuramente fatto infuriare Pyongyang, sospettata dei cyberattacchi contro Sony già a novembre, che si sono tradotti nella pubblicazione di migliaia di mail private.

Il regime nordcoreano negò allora qualunque coinvolgimento, sostenendo tuttavia che gli attacchi fossero un atto giusto.

Il terrorismo informatico di Pyongyang è uno dei pilastri delle strategie del regime volute dal ‘caro leader’ Kim Jong-il alla fine degli anni ’90.

Il regime – secondo il disertore nordcoreano Jang Se-yul, avrebbe un ‘esercito’ di 1.800 cyber-guerrieri nel mondo: è il ‘Bureau 121’, incaricato di condurre attacchi informatici oltreoceano e contro gli Stati nemici.

“In Corea del Nord viene chiamata Guerra Segreta – spiega Jang Se-Yul – Possono colpire un nemico segretamente. Possono uccidere qualcuno senza che nessuno sappia chi è stato”.

“Uno di questi hacker ha una società che opera all’estero come una qualsiasi attività – conclude il dissidente – Lavora come un normale uomo d’affari. Ed è questo che rende tutto ancora più spaventoso”.

Nel marzo 2013 la Corea del Sud subì un massiccio attacco informatico che paralizzò per giorni le sue banche e alcuni canali televisivi. Secondo il governo di Seul, il Nord invia virus attraverso i messaggi di posta elettronica.

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