Crisi russa, Putin ostenta sicurezza. L'esperto: tutto dipende dal rublo

Crisi russa, Putin ostenta sicurezza. L'esperto: tutto dipende dal rublo
Di Giacomo Segantini Agenzie:  REUTERS
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Gli abitanti di Mosca dormano sonni tranquilli: dopo la tempesta, il ritorno della quiete sarà inevitabile. Parola di Vladimir Putin, che giovedì ha

PUBBLICITÀ

Gli abitanti di Mosca dormano sonni tranquilli: dopo la tempesta, il ritorno della quiete sarà inevitabile.

Parola di Vladimir Putin, che giovedì ha cercato di rassicurare gli animi dopo un crollo del rublo che quest’anno ha toccato il 45% nei confronti del dollaro.

Sul versante interno, il presidente russo si è limitato a dire che è necessario diversificare l’economia. Ma le cause della crisi, ha sottolineato, sono esclusivamente esogene, riferendosi a sanzioni e crollo del prezzo del greggio.

“Credo che la Banca centrale ed il governo stiano prendendo le misure appropriate per far fronte alla situazione attuale”, ha aggiunto Putin, sollevando però dubbi sulla loro tempestività.

“Qualche rimostranza nei confronti di entrambi sul tempismo e la qualità delle decisioni prese c‘è, ma nel complesso le loro azioni sono state adeguate e corrette”, ha concluso.

Fallito il tentativo di stabilizzare il rublo con un aumento vertiginoso dei tassi di interesse, questa notte la banca centrale ha annunciato nuove misure.

E stavolta l’impresa pare riuscita: i rafforzamenti del capitale delle banche e le aste di valuta estera annunciati hanno ridato ossigeno alla moneta.

Troppo poco, troppo tardi, però, per frenare l’effetto domino nelle strade. Sommandosi al bando sui prodotti agroalimentari occidentali, il crollo della moneta ha fatto schizzare l’inflazione.

Aziende e negozi hanno cominciato ad aumentare i prezzi, facendo scattare tra la gente una vera e propria corsa agli scaffali per accaparrarsi la merce prima dei prossimi aumenti.

Per approfondire la questione, Oleksandra Vakulina di euronews ha parlato con Angus Campbell, analista di FxPro.

Oleksandra Vakulina, euronews: “Abbiamo seguito con attenzione la conferenza stampa annuale di Vladimir Putin. Parliamo dei principali temi economici. Per prima cosa, il presidente della Russia ha detto che ‘l’attuale situazione economica è causata principalmente da fattori esterni’. È così, o ci sono di mezzo anche fattori interni? Parliamo di problemi temporanei o di una debolezza strutturale nell’economia russa?”

Angus Campbell: “Beh, credo si tratti di una combinazione di fattori esterni ed interni. Certo, il principale fattore esogeno è un prezzo del petrolio che si è quasi dimezzato. Questo ha avuto un impatto enorme sull’economia russa. Ecco perché gli investitori sono restii ad investire in Russia. Ma ci sono anche fattori endogeni. Il crollo della valuta nazionale sta avendo un effetto inflazionario sui prezzi nel Paese. E l’anno prossimo, quasi sicuramente, vedremo il costo di vari prodotti – i dispositivi elettronici per esempio, ma anche altre cose – gonfiarsi sempre di più”.

euronews: “Putin ha detto – testuali parole – ‘nel più sfavorevole degli scenari economici esterni, questa situazione potrebbe durare circa due anni’. Angus, quanto può aggravarsi ancora la situazione prima di un eventuale miglioramento?”

Angus Campbell: “Se avremo un certo grado di calma sui mercati e non ci saranno ulteriori pressioni sul greggio e sul rublo, allora potrebbe anche essere meno di due anni. In tal caso la Russia potrebbe registrare un rimbalzo un po’ più rapido. Nel peggiore dei casi, al contrario, potremmo assistere alle banche russe prese d’assalto, ma questo succederà soltanto se il rublo si indebolirà ancora di più. La probabilità che ceda ulteriormente terreno, direi, è legata ad un eventuale inasprimento delle sanzioni sulla Russia, o quasi certamente ad un nuovo crollo del prezzo del greggio”.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Hebron, la guerra silenziosa

Mangiare pizza sotto le bombe. La vita sulla linea di contatto in Ucraina dell'Est.

Russia, Lavrov: "Lasceremo il Consiglio d'Europa prima che ci caccino"