Alla fine l’incredibile è accaduto. Cuba e Washington seppelliscono l’ascia di guerra e riallacciano relazioni diplomatiche. A dirlo in
Alla fine l’incredibile è accaduto. Cuba e Washington seppelliscono l’ascia di guerra e riallacciano relazioni diplomatiche.
A dirlo in contemporanea alla televisione i due presidenti, Raoul Castro e Barack Obama. Nella giornata si è anche assistito a uno scambio di prigionieri. Il tutto sarebbe il frutto di trattative segrete che hanno visto come mediatore il Vaticano. Gli Stati Uniti potrebbero aprire l’ambasciata a L’Avana già nei prossimi mesi per concludere un contrasto che è durato troppo a lungo e che lo stesso Castro ha definito “foriero di danni umani ed economici inenarrabili per il popolo cubano”.
“Dobbiamo apprendere a convivere in modo civilizzato”, ha aggiunto Castro.
Obama sa però di essere a metà del guado e che bisognerà far digerire questa scelta all’agguerrita minoranza anticastrista di Miami che vede come fumo negli occhi qualsiasi concessione ai Castro.
“Todos somos americanos” ha detto Obama, e non parlava solo di questioni geografiche, ma anche nazionali.
“Oggi Gli Stati uniti hanno deciso di tagliare i ponti col passato per un futuro migliore. Per noi come per i cubani”.
Il colloquio telefonico che hanno avuto i due presidenti è durato 45 minuti ed è stato la prima conversazione significativa fra leader statunitensi e cubani dal 1961.