Il festival cinematografico di Marrakech celebra l'attore statunitense Viggo Mortensen

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CHRIS CUMMINS, EURONEWS: “Dal suo esordio del 1985 sul grande schermo ha conservato i favori del pubblico. Per questo il Festival Internazionale

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CHRIS CUMMINS, EURONEWS:
“Dal suo esordio del 1985 sul grande schermo ha conservato i favori del pubblico. Per questo il Festival Internazionale Cinematografico di Marrakech rende omaggio a VIGGO MORTENSEN. L’ho incontrato per parlare della sua carriera”.

VIGGO MORTENSEN, ATTORE:
“Sono molto lusingato e spero che anche a livello di business la cosa possa aiutare per destare interesse sul film che portiamo qui, “Loin des hommes”, lontano dagli uomini, una bella storia di cui sono molto orgoglioso e che non abbiamo girato molto lontano da qui”. “Mi piacerebbe avere piu’ tempo in questa visita per andare in montagna dove abbiamo girato il film”.

“Ogni attore ha un percorso diverso, sa, per tanti anni non ho avuto possibilità di essere facilmente scritturato o di avere diverse opzioni di ruoli, come tutti coloro che hanno girato il Signore degli Anelli, quando questa trilogia ha fatto cosi’ successo, sbancando i botteghini, in tutto il mondo naturalmente le porte si sono aperte. Ma avere fortuna non significa per forza aver fatto le buone scelte”.

VIGGO MORTENSEN:
“Mi è piaciuto interpretare Sigmund Freud, un personaggio espressivo, seducente, deciso, che puo’ fare tutto con le parole, attraverso le parole. Certo ho letto molto su di lui, mi è piaciuto scoprire che aveva un grande senso dell’umorismo lui, padre di famiglia, sul quale ho scoperto molte altre cose”.

CHRIS CUMMINS, EURONEWS:
“Dopo i clamori della passerella della giuria il festival ha proceduto sulle sue decisioni con maggiore tranquillità”.

ISABELLE HUPPERT, ATTRICE:
“La giuria esiste perchè deve dibattere e per forza non si è concordi, tutti prendono la parola, tutti si esprimono e poi si vota. Tutto qui. Il festival risponde esattamente alla definizione del cinema come finestra sul mondo per affrontare i temi piu’ ambiziosi e disparati”.

RITESH BATRA, REGISTA:
“Quando ci si commuove sinceramente per il film che ti ha spinto a metterti in discussione allora ci si accorge che l’opera ti ha coinvolto molto”.

MARIO MARTONE, REGISTA:
“La credibilità in rapporto con la realtà non vuol dire che non si deve essere molto inventivi o immaginare qualunque cosa ma che (tutto) debba essere credibile”.

MOUMEN SMIHI, REGISTA:
“Il programma è ricco e pieno, ma purtroppo non posso dire di più, come membro della giuria mi è difficile rispondere a questa domanda. Non ho niente da dire”.

ALAN RICKMAN, ATTORE, REGISTA:
“ So bene, come qualcuno ha detto, che fare un film è come andare in guerra, so quanto coraggio è richiesto al regista e all’intera equipe. Il mio cuore è con loro”.

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