Angela Merkel, la Signora dell'Est è senza rivali

Angela Merkel, la Signora dell'Est è senza rivali
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Di Salvatore Falco
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La rielezione alla guida della Cdu è una formalità per la Cancelliera Angela Merkel. L’unica incognita era il punteggio. Un plebiscito che tanti suoi

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La rielezione alla guida della Cdu è una formalità per la Cancelliera Angela Merkel. L’unica incognita era il punteggio. Un plebiscito che tanti suoi colleghi europei invidiano e che affonda le sue radici nella personalità della Lady di Ferro degli anni 2000.

Nel 2012 raggiunse il 97,9% delle preferenze. Il miglior risultato da quando, nel 2000, conquistò la testa dei Cristiano-democratici. A distanza di 14 anni, nessuno osa più fare paragoni tra lei e un altro gigante della politica tedesca, Helmut Kohl, e nessuno ha il coraggio di sfidarla. È la leader indiscussa del partito conservatore tedesco e di un intero Paese.

Nel pieno del terzo mandato consecutivo alla guida del governo di Berlino, la sua popolarità non conosce flessioni. Il suo operato è approvato dal 67% dei tedeschi e, secondo un recente sondaggio, il 56% degli elettori è favorevole a un quarto esecutivo Merkel.

La signora venuta dall’Est si è imposta anche tra i suoi colleghi europei. Tanto da riuscire a dettare, in nome dell’austerità, la linea economica a Bruxelles. Le cronache politiche la descrivono come la prima della classe che dà lezioni a chi non tiene i conti in ordine. E oggi il dito è puntato contro Francia e Italia.

A 60 anni, quella ragazza laureata in fisica ha rapidamente ribaltato le gerarchie del suo paese, scoprendo che, in politica, alla sua forza non ne corrisponde una uguale e contraria.

È la donna più potente del mondo secondo la rivista statunitense Forbes. Ma è proprio da oltreoceano che arrivano le critiche più dure verso Angela Merkel. The New Yorker le ha dedicato un ritratto di 50 pagine, descrivendola come una donna “senza visioni”: “tutti la criticano, ma poi la votano”.

Un giudizio che sintetizza la sua rielezione alla cancelleria tedesca nel 2013. Secondo lo storico Fritz Stern, l’Unificazione tedesca è la seconda chance della Germania e la Merkel la incarna alla perfezione: dopo tanto militarismo la Germania è ‘rieducata’ e la Merkel – sostiene Stern – è parte di questa auto-rieducazione.

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