UK: Premier Cameron: "riformare assistenza sociale e limitazione dei flussi migratori, anche europei"

UK: Premier Cameron: "riformare assistenza sociale e limitazione dei flussi migratori, anche europei"
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Di Euronews
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Disoccupazione ai minimi storici anche se con salari fermi, ma successo dei partiti euroscettici. Sono alcuni dei punti che hanno spinto il premier britannico David Cameron a parlare di una riforma dell’immigrazione che porti a un controllo dei flussi non solo extra Schengen, ma anche di persone che arrivano nel Regno Unito in provenienza da altri paesi membri dell’Unione Europea.

Cameron ha usato il palcoscenico di una fabbrica dello Staffordshire per spiegare i suoi punti: “Il nostro sistema di assistenza sociale è una specie di club. È costruito sull’apporto dei suoi membri che sono lavoratori e contribuenti britannici. Milioni di persone che fanno funzionare il sistema generazione dopo generazione. Non è giusto che i migranti che ne entrano a far parte ne ottengano immediatamente tutti i benefici senza avervi contribuito. Siamo chiari su quello che vogliamo fare: i migranti europei dovranno avere un’offerta di lavoro prima di arrivare in Gran Bretagna. I contribuenti britannici non li aiuteranno se questo non accade e una volta qui queste persone non potranno aspirare ai benefici del sistema se prima non avranno risieduto nel nostro paese e pagato almeno 4 anni di contributi. Sono riforme radicali, mi rendo conto, ma sono ragionevoli. I cittadini debbono sapere che verranno effettuati tagli per limitare l’immigrazione europea. Questa è la chiave i volta delle discussioni che mi accingo a iniziare con Bruxelles”.

In occasione delle imminenti elezioni politiche del prossimo anno Cameron ha poi aggiunto: “Se sarò eletto come premier a maggio, negozierò per riformare l’Unione Europea e le relazioni con il Regno Unito, dall’interno. Il tema del movimento di persone all’interno dello spazio Schengen, sarà un tema centrale. Se avrò successo, come ho detto, cercherò di mantenere il nostro paese all’interno di un’Unione Europea riformata. Ma se a Bruxelles qualcuno farà orecchie da mercante e non riusciremo a rimettere l’Europa sui binari, non escludo nulla”.

Una maniera molto “british” per dire che il tema di una Gran Bretagna che abbandoni l’Unione europea resta sul tavolo. Qualcosa di più di una semplice minaccia. O cambia l’Europa o Londra è fuori.

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