Immigrazione, dignità umana e lavoro: sono alcuni temi toccati dal Papa nel suo discorso al Parlamento europeo a Strasburgo. Una visita storica che arriva 26 anni dopo quella di Giovanni Paolo II. Bergoglio ha accettato l’invito del presidente Martin Schulz che ha salutato il suo discorso come “un fruttuoso incoraggiamento“per l’Europa. Le questioni affrontate dal Pontefice sono al centro dell’agenda europea.
‘‘Non possiamo tollerare che il Mar Mediterraneo diventi una grande cimitero’‘, ha detto il Pontefice che ha richiamato a più riprese l’Europa sui migranti davanti alla sala riunita in sessione plenaria. ‘‘L’Europa sarà in grado di far fronte alle problematiche connesse all’immigrazione se saprà proporre con chiarezza la propria identità culturale e mettere in atto legislazioni adeguate che sappiano allo stesso tempo tutelare i diritti dei cittadini europei e garantire l’accoglienza dei migranti.’‘
Il Papa ha parlato anche di lavoro e della necessità di ridagli dignità, non solo favorendo le politiche di occupazione ma anche, ha detto, coniugando la flessibilità del mercato con le ‘‘necessità di stabilità e certezza delle prospettive lavorative, indispensabili per lo sviluppo umano dei lavoratori’‘.
Quale dignità potrà mai trovare una persona che non ha il cibo o il minimo essenziale per vivere e, peggio ancora, il lavoro?’‘ si è chiesto il Papa tra gli applausi.
Bergoglio non ha lesinato critiche alle istituzioni europee che hanno smarrito i grandi ideali a favore dei tecnicismi burocratici. La soluzione è solo una: “L’Europa deve ruotare intorno alla sacralità della persona umana” ritrovando la capacità di ‘‘lavorare unita per la pace.’‘