Referendum in Scozia: attese e timori dei mercati mediorientali

Referendum in Scozia: attese e timori dei mercati mediorientali
Di Euronews
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Questa settimana in Business Middle East ci occupiamo dell’imminente referendum in Scozia. Essere o non essere nel Regno Unito, questo è il dilemma cui gli scozzesi risponderanno sì o no questo giovedì. I maggiori timori riguardano il potenziale impatto sulla sterlina. Allo stesso tempo, nei Paesi del Golfo ci si chiede quali effetti avrà sui prezzi del petrolio un’eventuale indipendenza della Scozia dal Regno Unito.

Il primo ministro britannico David Cameron ha scongiurato gli scozzesi di non separarsi dalla famiglia delle nazioni del Regno Unito. I promotori della campagna per il sì ritengono che l’indipendenza sia un passo naturale e asseriscono che l’economia scozzese, libera dai vincoli dovuti all’appartenenza al Regno unito, prospererebbe.

Si è discusso molto anche della futura proprietà dei campi petroliferi nel mare del Nord. Per il governo scozzese assicureranno le fondamenta economiche post-indipendenza del Paese. Il petrolio e il gas resteranno materia di discussione in caso di secessione, con un impatto sui prezzi del greggio che influenzerebbe in particolare i Paesi del Golfo, dipendenti dall’attività petrolifera.

L’altro motivo di preoccupazione è il futuro della sterlina se vince il sì: resterà moneta nazionale? La sterlina è stata al centro di ampie fluttuazioni nel periodo pre-referendum e questo ha favorito alcune valute mediorientali. Il Rial saudita e il dinaro degli Emirati Arabi Uniti hanno guadagnato quasi il 4,5% nel cambio con la sterlina. Gli elettori scozzesi ora detengono la chiave del proprio futuro economico. I mercati finanziari stanno a guardare con preoccupazione.

Daleen Hassan, euronews:
Per approfondire questo tema è con noi da Abu Dhabi Noureldeen Al Hammoury, responsabile per le strategie di mercato di ADS securities. Questa settimana la Scozia si trova di fronte a una decisione storica. Come reagiranno i mercati? Quali sono le aspettative per quanto riguarda la sterlina?

Noureldeen Al Hammoury:
E’ probabile che i mercati si mostrino molto sensibili ai sondaggi nei pochi giorni che restano prima dell’annuncio del risultato del referendum. La sterlina di recente si è stabilizzata attorno all’1,62 rispetto al dollaro, mentre i vari sondaggi elettorali prevedevano diversi esiti. Ma venerdì lo scenario sarà diverso: se gli scozzesi votano sì, la sterlina potrebbe scendere sotto la soglia di 1,60, addirittura a 1,58. Mentre se la Scozia decide di restare nel Regno Unito, questo sarebbe un fattore positivo per la sterlina nel breve e nel medio periodo nel momento in cui i mercati prenderanno in considerazione l’aumento dei tassi d’interesse da parte della Banca d’Inghilterra l’anno prossimo. Così la sterlina potrebbe tornare di nuovo al di sopra di 1,65.

euronews:
Quali effetti potrebbe avere questo voto sul mercato delle valute mediorentale?

Noureldeen Al Hammoury:
I risultati saranno annunciati alle sei del mattino, ora di Londra, quando ad Abu Dhabi saranno le 9. Ciò significa che i trader mediorientali saranno i primi a scambiare la sterlina dopo l’annuncio del risultato. Le sedute dei mercati europei inizieranno poche ore dopo, mentre la seduta asiatica sarà già chiusa. Quindi ci aspettiamo una notevole liquidità in Medio Oriente, una volta noto l’esito del voto.

euronews:
E cosa accadrà al prezzo del petrolio in caso di secessione?

Noureldeen Al Hammoury:
Ci sono due scenari differenti: se la Scozia decide di restare nel Regno Unito, questo avrebbe un impatto negativo sui prezzi, visto che i mercati sposteranno la loro attenzione sull’economia globale che ha già rallentato di recente. Se la Scozia decide di essere indipendente, sarebbe positivo per i prezzi soltanto nel breve periodo, mentre le prospettive economiche globali resteranno il fattore principale nei prossimi mesi. Comunque, potremmo assistere a un intervento da parte dell’OPEC nei prossimi mesi se i prezzi del petrolio diminuiranno ulteriormente, specialmente se la regione del Golfo comincerà a soffrire a causa del calo dei ricavi.

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