Le scuole di Steve Jobs
Un gruppo di volontari ha istituito una fondazione denominata “Education for a New Era” (O4NT), che ha promosso la recente apertura in Olanda di sette “scuole di Steve Jobs”.
Gli scolari hanno in mano solo degli ipad, non rispettano un rigido orario scolastico, non usano libri di testo e portano avanti uno studio personalizzato, passando da una lezione all’altra secondo i propri tempi. L’insegnante fa da guida, diventa una sorta di coach.
Per maggiori informazioni:
Il polo dell’innovazione
Nonostante godano di finanziamenti pubblici limitati, le università olandesi sono molto competitive a livello internazionale. Abbiamo visitato uno degli atenei più prestigiosi, l’Università della Tecnologia di Eindhoven, che compie 60 anni.
Jan Mengelers, rettore dell’università dichiara: “Siamo dentro ad una competizione mondiale, le università si sfidano a colpi di eccellenza e noi non stiamo fermi. Siamo persino superiori al MIT nel produrre pubblicazioni congiunte industria-università. È una sorta di ecosistema, chi ne fa parte cerca di essere il migliore al mondo”.
Scuole bianche, scuole nere
La società multiculturale olandese, contraddistinata da un clima di tolleranza fra le varie comunità, non ha ancora risolto il problema della ghettizzazione delle minoranze e dell’esistenza di fatto delle cosiddette “scuole bianche” e “scuole nere”.
Un gruppo di cittadini si è fatto promotore di un’iniziativa, che vuole spingere le famiglie olandesi a mandare i figli anche nelle scuole dove maggiore è la presenza di immigrati: perché un percorso educativo passa anche attraverso l’esperienza della diversità.