Juncker o non Juncker? Il centro-destra resta diviso sulla sua candidatura alla Commissione europea

Juncker o non Juncker? Il centro-destra resta diviso sulla sua candidatura alla Commissione europea
Di Euronews
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Per discutere di chi guiderà la Commissione europea, i leader di centro-destra di Germania, Paesi Bassi e Gran Bretagna e Svezia si sono riuniti su invito del premier svedese Reinfeldt nella sua residenza estiva ad Harpsund, nel sud est della Svezia.

Il cancelliere tedesco Angela Merkel, almeno ufficialmente, difende l’ex premier lussemburghese: “Lo ho già detto ma lo ripeto, per me Jean Claude Juncker è il candidato per il posto di presidente della Commissione e vorrei averlo come Presidente della Commissione”.

Non nasconde la sua avversità il premier britannico David Cameron, che considera Juncker un federalista vecchio stampo, Cameron minaccia un referendum per far uscire la Gran Bretagna dall’Europa, se Juncker fosse nominato.

“Vorrei soltanto evidenziare una questione di principio- ha detto il premier britannico- “In quanto leader eletti democraticamente in Europa, noi dovremmo essere quelli che decidono chi guida queste istituzioni, e non accettare un qualche nuovo processo che non è stato mai approvato”

I leader europei dovrebbero tener conto del risultato delle elezioni europee e della vittoria del centro-destra. Ma la crescita degli euroscettici, spinge i capi di governo alla prudenza.

Cosa è veramente emerso da questo mini-vertice informale? Lo abbiamo chiesto all’eurodeputato tedesco liberale Alexander Graf Lambsdorff, appena ri-eletto.

Rudolph Herbert, euronews:
“Le divergenze sull’incarico di presidente della commissione europea continueranno? Il cancelliere Merkel sostiene veramente Jean Claude Juncker o sta solo cercando di salvare la faccia?”

Alexander Graf Lambsdorff, eurodeputato liberale tedesco:
“Le divergenze non sono state risolte, cosa che è mostrata dal fatto che i quattro leader che si sono incontrati in Svezia, non sostengono in modo unanime il candidato vincitore delle elezioni. Non capisco cosa stia facendo il cancelliere tedesco. Lei è membro del Partito popolare europeo. Il candidato del partito popolare europeo ha vinto le elezioni, deve avere l’incarico. Funziona cosi’ in una democrazia e e l’Europa è una democrazia.”

Rudolph Herbert, euronews:
“Cosa vogliono coloro che si oppongono a Juncker? “

Alexander Graf Lambsdorff, eurodeputato liberale tedesco:
“Penso che vogliano mostrare che sono i governi nazionali a decidere nell’Unione europea. Non vogliono che le istituzioni europee, e in particolare il Parlamento europeo, abbiano un ruolo importante”.

Rudolph Herbert, euronews:
“Il premier britannico David Cameron chiede un’urgente riforma dell’Unione europea. Cosa significa?”

Alexander Graf Lambsdorff, eurodeputato liberale tedesco:
“Cameron non vuole una riforma. Vuole la fine dell’Unione europea per come la conosciamo oggi. Vuole dare potere di veto ad ogni Parlamento nazionale, ad ogni stato. Questo è qualcosa che non possiamo accettare in ogni caso”.

Rudolph Herbert, euronews:
Ma Angela Merkel non puo’ mettere in un angolo la Gran Bretagna?

Alexander Graf Lambsdorff, eurodeputato liberale tedesco:
“La Gran Bretagna è un paese tollerante, un paese che difende l’economia di mercato, e il libero commercio, che si batte per il trattato di libero scambio con gli Stati Uniti. Mi va tutto bene e vorrei per questo avere una Gran Bretagna costruttiva, ma dal mio punto di vista, come europeo, la Gran Bretagna che vedo è incerta e blocca qualsiasi cosa. questa non è una riforma ma la fine dell’Unione europea”.

Rudolph Herbert, euronews:
“Probabilmente ci sarà un compromesso, per Juncker e per la Gran Bretagna. Quale potrebbe essere questo compromesso?

Alexander Graf Lambsdorff, eurodeputato liberale tedesco:
“Come liberale tedesco, devo dirle che non avrei problemi se al termine di questo processo ci fosse piu’ sussidarietà e piu’ democrazia. Piu’ sussidarietà significa che ridiamo alcuni poteri agli stati membri. Bruxelles non deve dover risolvere tutto- Piu’ democrazia significa un chiaro impegno che il vincitore delle elezioni deve essere il Presidente della Commissione perché è quello che la gente si aspetta”.

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