The Corner: i controversi Mondiali brasiliani

The Corner: i controversi Mondiali brasiliani
Di Euronews
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Manca poco piu’ di una settimana al fischio d’inizio in Brasile, per gli attesissimi Mondiali. Attesi, ma anche contestati e secondo alcuni, catastrofici.

Le proteste contro il governo e la Fifa

Da oltre un anno i brasiliani scendono regolarmente in piazza, per protestare contro la competizione. Vediamo insieme il perchè.

Le manifestazioni della popolazione locale contro i Mondiali sono iniziate nel marzo 2013 e sono sfociate in tutto il Paese durante l’ultima Confederations Cup.
Al centro delle proteste contro il governo e la Fifa, le ingenti spese per organizzare l’evento. Si parla di circa 30 miliardi di euro. Soldi che, secondo i manifestanti, il Brasile avrebbe dovuto investire nell’istruzione, nei trasporti e nella sanità. Numerose manifestazioni, inizialmente pacifiche, si sono poi trasformate in scontri con le forze dell’ordine, creando il caos per le strade delle maggiori città brasiliane. E si teme che queste ostilità non si fermino con il calcio d’inizio, il prossimo 12 giugno.

I ritardi nei lavori e la precarietà delle infrastrutture

Non solo le proteste hanno macchiato l’immagine di questi Mondiali. Anche i ritardi nei lavori hanno attirato tante polemiche. Alcuni stadi sono stati completati all’ultimo minuto e le dubbie condizioni di sicurezza hanno causato anche diverse vittime tra gli operai.

Con le tribune praticamente vuote, l’ultima partita-test domenica all’Arena Corinthians di San Paolo, non è stata davvero una prova generale, come avrebbe dovuto essere.
Questa pero’ è solo la punta dell’iceberg dei travagliati lavori in Brasile. Dei dodici impianti che ospiteranno il torneo, sei sono stati costruiti da zero, gli altri sei sono stati ristrutturati. Lentamente, molto lentamente, tanto da rischiare la cancellazione, come è successo per lo stadio di Curitiba, nell’incertezza fino all’ultimo. A metter ancor piu’ in ombra i lavori, inoltre, la morte di almeno 8 operai.

Dai problemi negli stadi, a quelli nelle infrastrutture. All’aeroporto di Manaus, a tre settimane dall’inizio della competizione, per le forti piogge è crollata una parte del tetto, creando ulteriori disagi.

50 kg di cibo avariato nell’hotel degli azzurri

I giocatori si stanno preparando ad approdare in Brasile. Ma gli hotel sono pronti ad accoglierli? Cosi’ sembrerebbe, anche se, Italia e Inghilterra, non sono proprio d’accordo.

Quasi 50 chili di cibo avariato sono stati trovati la scorsa settimana nel complesso alberghiero di Portobello, a Mangaratiba, dove alloggerà l’Italia.
E’ stata la segnalazione di un’associazione a tutela dei consumatori a portare all’ispezione di alcuni degli hotel che ospiteranno le nazionali. In quello degli azzurri sono stati sequestrati 25 chili di pasta, gamberi, salmone e burro scaduti e altri 24 chili di prodotti, sui quali non era indicata la scadenza.
2 chili e mezzo di alimenti scaduti sono stati inoltre trovati nell’albergo dell’Inghilterra, all’Hotel Royal Tulip di Rio de Janeiro.

Rischio malattie virali in Brasile

Non si parla pero’ solo della salute a rischio dei giocatori. La massa di turisti attesa in Brasile aumenta infatti la probabilità di diffusione di infezioni virali.

Febbre gialla, tifo e febbre dengue. Queste sono le malattie virali temute dai turisti in arrivo in Brasile, Paese con il piu’ alto numero di casi di infezione di dengue al mondo negli ultimi dieci anni. In un recente studio è stato calcolato il rischio di focolai di questa malattia, trasmessa dal pizzico delle zanzare.
Secondo questo studio, esiste un basso livello di rischio di infezione a Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Salvador e Manaus, mentre le tre città col rischio maggiore sono Natal, Fortaleza e Recife.

L’aumento del business dei narcotrafficanti durante i Mondiali

La Coppa del Mondo produce un grande giro d’affari, si sa. Anche affari meno ‘puliti’, pero’, come quelli dei narcotrafficanti.

578 chilogrammi di cocaina sono stati sequestrati la scorsa settimana nella regione amazzonica di Ucayali, in Peru’, al confine con il Brasile. Secondo la polizia locale, la droga era destinata proprio al mercato brasiliano, in vista dell’arrivo di centinaia di migliaia di turisti per la Coppa del Mondo. La cocaina, suddivisa in 600 panetti e sotterrata nella foresta, avrebbe fruttato circa 1 milione e 700mila euro.
Le autorità peruviane nelle ultime settimane hanno raddoppiatto i controlli antidroga, prevedendo un aumento di domanda e offerta durante i Mondiali.

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