Municipali: l'onda blu travolge Hollande

Municipali: l'onda blu travolge Hollande
Di Euronews
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La Francia, quella dei Comuni, si è svegliata in blu stamattina.
Il secondo turno delle municipali ha confermato la prevalenza del centro destra.

Alta anche questa volta l’astensione, che si attesta intorno al 38%.

È la prima netta vittoria, a livello comunale, dell’UMP, partito di centro destra, guidato da Jean François Copé.

Jean-François Copé, leader dell’UMP: “È la prima volta che l’UMP vince un’elezione locale, si tratta di un’onda blu ben lunga. Si tratta di varie vittorie e allo stesso tempo si tratta di una cocente sconfitta per il governo”.

In effetti per i socialisti al potere, il bilancio è magro, mantengono le redini di due grandi città, Parigi e Lyon. Marsiglia resta a destra.
Sono 155 i centri urbani, alcuni con oltre 50 mila abitanti, che sono passati a destra.

La sinistra ne strappa cinque alla destra.
E si ritrova così al tappeto due anni dopo il ritorno all’Eliseo e alla vigilia di elezioni europee che si annunciano tutte in salita.

Jean Marc Ayrault, premier francese: “Il voto, sia sul piano locale, che sul piano nazionale è una sconfitta per il governo e la maggioranza. Il presidente della Repubblica ne trarrà il giusto insegnamento e lo farà nell’interesse della Francia”.

Il vero vincitore delle amministrative è dunque l’Ump, l’opposizione di destra che sembrava allo sbando, fra un presidente senza carisma come Jean-Francois Copé e un’incombente, quanto improbabile ormai, ridiscesa in campo di Nicolas Sarkozy.

Il fronte Nazionale di Marine Le Pen conferma la propria ascesa anche se non risce a sfondare a Avignone, dove il mondo della cultura aveva alzato le barricate.

L’estrema destra francese conquista almeno 10 città, più il settimo arrondisement di Marsiglia.

A guida Fronte nazionale, escono, da queste amministrative, anche città, come Frejus e Hénin Beaumont.

Marine Le Pen, leader del FN: “Il Fronte Nazionale ha dimostrato di suscitare un voto di adesione e credo che nessuno contesti questo dato di fatto. I nostri elettori votano per i nostri coandidati, perché difendano le loro idee e dunque le nostre”.

L’analisi del voto nell’intervista che segue. La debacle del partito socialista, il successo della destra e la svolta del Front National. Questi i verdetti delle elezioni amministrative in Francia. Euronews ha chiesto la sua opinione a Martial Foucault, direttore del Centro per la Ricerca Politica dell’Università Sciences Po.

Olivier Péguy, euronews: Dal voto emerge, prima di tutto, la sconfitta del partito Socialista, che lascia alla destra la guida di numerosi Comuni. Certo, si tratta di elezioni locali. Ma possiamo dire che gli elettori hanno voluto punire il Presidente e il governo?

Martial Foucault, Science Po: Dopo il primo turno, il governo e il Presidente si erano chiesti se si fosse trattato di un voto di protesta o di una sconfitta legata a questioni puramente locali. Da domenica sera la risposta è chiara: il voto di protesta è stato il protagonista di queste elezioni. E si può dire che gli elettori hanno approfittato di questo voto di medio termine, due anni dopo l’elezione del Presidente, per inviare un messaggio molto chiaro: cioé che l’azione di governo è insoddisfacente. Così, i francesi hanno detto molto chiaramente che desiderano un cambiamento nella politica del governo.

euronews: In queste elezioni il Front National si radica anche a livello locale. Marine Le Pen ha detto che il voto “ha segnato la fine del bipolarismo nella vita politica francese”. È giusto?

Martial Foucault: È presto per sapere se la Francia abbia abbandonato o meno il sistema bipartitico composto da un blocco di sinistra e uno di destra. Bisogna aspettare le elezioni europee per vedere se la strategia avviata da Marine Le Pen darà i suoi frutti. Vedremo se, alla fine di maggio, il Front National avrà ottenuto un punteggio elevato. Va ricordato che le elezioni europee prevedono un sistema proporzionale che va a vantaggio dei partiti più piccoli come il Front National. Solo dopo quel voto vedremo se una terza forza politica si sarà radicata nel panorama politico francese.

euronews: Una parola sull’astensione che è stata molto alta nel 1° e nel 2° turno. Si tratta di un fenomeno temporaneo? È espressione del malcontento? O è semplicemente un segno di alienazione nei confronti della classe politica?

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Martial Foucault: In primo luogo, non si può negare che ci sia una qualche forma di stanchezza degli elettori di fronte a una offerta politica poco soddisfacente. In secondo luogo, in numerose città il voto è stato caratterizzato da aumento della partecipazione. Proprio lì dove il Front National e l’estrema sinistra hanno ottenuto il loro miglior punteggio. Quindi direi che l’elettorato è ancora capace di mobilitarsi, ma non quando sono in campo solo i partiti tradizionali.

euronews: Queste elezioni, anche se locali, hanno visto l’interesse della stampa estera. Qual è, secondo lei, l’aspetto più eclatante evidenziato all’estero: l’ascesa del Front National, l’indebolimento di François Hollande o la rinnovata vitalità della destra?

Martial Foucault: Direi che è la combinazione di questi tre elementi. Ma penso che ciò che interessa ai partner europei sia l’ascesa della destra. Avremo il potere locale nella mani della destra e quello nazionale a sinistra. Hollande non può rinnegare la Francia delle città nella sua azione di governo. Questa settimana c‘è un appuntamento molto importante a Bruxelles: la presentazione dei dati sul debito pubblico. E penso che ci sia grande attesa tra i partner europei per capire se François Hollande cambierà indirizzo economico o si mostrerà sordo rispetto ai risultati elettorali mantenendo inalterata fino al 2017 la sua politica economica.

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