Guy Verhofstadt, più Europa contro la crisi

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Per la prima volta, i gruppi politici europei hanno scelto o sceglieranno il loro candidato guida per le elezioni che si terranno nei 28 paesi membri. A maggio ogni candidato sarà in lista per il posto di Presidente della Commissione Ue,

I socialisti europei hanno già scelto il tedesco Martin Schulz, i verdi hanno scelto la coppia composta dal francese José Bové e dalla tedesca Ska Keller, mentre la sinistra radicale sarà rappresentata da Alexis Tsipras. Resta il partito popolare che sceglierà il candidato a marzo.

Anche i liberali hanno scelto questo week end il loro candidato: si tratta dell’ex premier belga Guy Verhofstadt. Federalista convinto, Verhofstadt sarà aiutato all l’attuale commissario agli affari economici monetari, il finlandese Olli Rehn.

Euronews ha intervistato Guy Verhofstadt.

Euronews
La percentuale delle astensioni alle precedenti elezioni europee nel 2009 è stata del 43%. In un suo discorso ha recentemente affermato:- Ci attende una dura battaglia! Qual è la sua strategia per questa campagna elettorale?

Guy Verhofstadt
Credo sia giusto essere chiari con l’opinione pubblica: gli euroscettici e i populisti non hanno la soluzione ai problemi dei cittadini, o per la creazione dei posti di lavoro, o per la lotta ai cambiamenti climatici. Non è dicendo: torniamo ai confini nazionali che si risolve il problema dell’immigrazione, dei cambiamenti climatici o che si azzera la disoccupazione

Euronews
L’ha chiamata l’Europa della paura, ma la verità è che la maggior parte della popolazione europea è preoccupata, frustrata e arrabbiata. Secondo gli analisti i partiti anti-euro dovrebbero ottenere in parlamento il 25% dei seggi.

Guy Verhofstadt
Questo perché non c‘è alternativa

Euronews
Ma in cosa consiste l’alternativa?

Guy Verhofstadt
Se si vuole salvare l’economia europea, se vogliamo difendere i nostri interessi economici dalla competizione cinese, indiana o delle altre economie emergenti nel mondo, allora dobbiamo unire le nostre forze. Abbiamo bisogno di più Europa e di un’unione bancaria ad esempio.
Il punto è che in Europa le banche hanno denaro, ma non fanno credito, non lo trasferiscono nell’economia reale, alle piccole e medie imprese.
E poi c‘è bisogno di maggiore mobilità nel lavoro, che è ancora troppo bassa. In Europa sono circa quattro milioni i posti di lavoro non occupati. Un dato che mostra che in Europa il lavoro c‘è, ma non è occupato dai nostri giovani”.

Euronews
Da federalista convinto, si trova ora a dover convincere anche i cittadini europei che pensano che un’Europa federale significhi togliere potere agli stati nazionali per concentrarlo nelle mani di Bruxelles. Come dice il Regno Unito..

Guy Verhofstadt
Sono convinto che entro il prossimo anno vada riaperta la discussione sul trattato europeo. E’ meglio non continuare a rimandare, ma affrontare questo punto.

Euronews
I liberali rappresentano la terza forza politica. Se non riuscirete a prendere tutti i voti che vi aspettate, pensate di entrare in coalizione con altri partiti? Con i socialisti, i conservatori? Qual è il vostro piano B?

Guy Verhofstadt
Non c‘è un piano B. Intendo conquistare voti e seggi. In modo da avere una voce forte dopo le elezioni. Sono sicuro di una cosa almeno: né i socialisti, né i conservatori avranno la maggioranza . Sarà dunque necessario venire a patti con noi, che rappresentiamo la terza forza politica in parlamento. Siamo pronti a negoziare, ma prima di tutto dobbiamo assicurarci i voti e i seggi”.

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