Sharon, uomo indipendente con una sua sensibilità

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Di Euronews
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Paul Mc Dowel, euronews:

Con noi Shlomo Brom, ex comandante dell’ esercito israeliano, oggi all’ Istituto nazionale per gli studi sulla sicurezza.

-Mr Bron, Ariel Sharon sembra fosse nato per fare la carriera militare? Ce l’aveva nel sangue fin da ragazzino da quando divenne membro dell’ Haganah, o no?

Shlomo Brom:
“Sì è vero, per lui e per tutti quelli della sua generazione. Sono diventati adulti prima che Israele diventasse indipendente, si sono arrualati nei diversi rami della Haganah, perché era chiaro che Israele sarebbe nato da un conflitto, sia contro il potere dei britannici prima, o contro gli arabi della Palestina”.

-Sembra che non ascoltasse gli altri e facesse solo ciò che riteneva giusto.

“Faceva parte del suo fascino, direi, del suo carisma. Era estremamente indipendente, pensava in modo indipendente, non era la persona che seguiva un leader ciecamente e non gli importava cosa gli altri pensassero di lui, nel momento in cui poteva agire autonomamente”.

- Non dobbiamo dimenticare che Sharon è un uomo che ha avuto le sue sofferenze, un figlio venne ucciso da uno sparo, la prima moglie morì in un incidente automobilistico e la seconda di cancro. Come le tragedie personali hanno influenzato la sua vita?

“Ebbi modo di incontrarlo e discutere con lui in varie occasioni. La differenza tra l’ immagine pubblica e privata era incredibile. Era capace di essere estremamente piacevole con gli altri.
Penso che avesse una sua sensibilità”.

-Il massacro di Sabra and Shatila è documentato, a questo riguardo ricordo una frase di Binyamin Netanyahu che disse: non dobbiamo soffermarci sul passato, Sharon ha fatto cose di cui dovremmo comunque essere fieri.

“Sono una di quelle persone che crede che Sharon abbia commesso molti errori nel corso della sua carriera. Alla base di questo c’era la sua indipendenza, non seguiva gli ordini e feceva solo quello che gli sembrava giusto.
Una cosa positiva di Sharon è che sapeva come cambiare rotta, come correggersi.
Fece ciò che ritenne giusto, nel posto e nel momento giusto. Quando si è di fronte a personalità di questo tipo, penso che non ci sia molto da discutere”.

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