La Défense, un sogno realizzato a metà

La Défense, un sogno realizzato a metà
Di Giovanni Magi
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E’ stato il sogno di creare il più grande quartiere d’affari d’Europa, più vasto perfino della City di Londra. Un sogno realizzato nel corso degli ultimi 50 anni, ma solo a metà. Perché la Défense, agglomerato di grattacieli avveniristici alla periferia occidentale di Parigi, non è mai riuscita a stabilire un rapporto efficace con la capitale, di cui rappresenta tuttora un quartiere a sé, isolato nella sua diversità. E la crisi finanziaria ed economica ha fatto il resto. Ora la percentuale di superficie immobiliare vacante è al 7,5 per cento (era al 3,3 nel 2008), progetti per la costruzione di nuovi edifici sono stati annullati (come la Tour Signal dell’architetto francese Jean Nouvel) oppure portati a termine ma al prezzo di rimanere desolatamente vuoti (come la Tour Carpe Diem dell’americano Robert Stern oppure la Tour Eqho, appena ristrutturata).
E’ vero che la Défense è tuttora sede di circa 1.500 aziende, tra cui 15 dei più grandi gruppi francesi. Nel quartiere lavorano 150 mila impiegati, in gran parte pendolari che giungono ogni mattina con la linea 1 della metropolitana oppure con la linea regionale RER e i tram, tutti mezzi piuttosto affollati nelle ore di punta. Ma è anche vero che diverse società hanno deciso di spostare altrove, in parte o totalmente, i propri uffici. La banca Société Générale, che impiega 20 mila persone nei suoi grattacieli all’estremità ovest del quartiere, trasferirà qualche migliaio di dipendenti nel nuovo campus di Fontenay-sous-bois. La stessa cosa farà un’altra banca, Crédit Agricole, che sposterà a Montrouge alcuni servizi. SFR, secondo operatore di telefonia mobile in Francia, sposterà i suoi 4.500 impiegati dalla Défense al nuovo campus di Saint-Denis. In tutti questi casi, i trasferimenti vengono realizzati verso quartieri dove i prezzi dell’immobiliare ammontano alla metà rispetto alla Défense (continua sotto la photo-gallery).

  • 15 delle più grandi aziende francesi hanno la loro sede alla Défense

  • Nuovi grattacieli sono in costruzione vicino al Pont de Neuilly

  • La Grand Arche, simbolo del quartiere, è stata inaugurata nel 1989

  • Nascosta tra i grattacieli, la chiesetta della Défense

A rendere ancora dinamico lo sviluppo urbanistico del quartiere è, paradossalmente, quello che di solito è visto come un problema : cioè l’inevitabile lasso di tempo tra il lancio di un’operazione immobiliare e la realizzazione finale. Costruzioni iniziate prima della crisi sono dovute andare avanti, per motivi contrattuali, anche se le prospettive sono più che incerte. E’ in parte il caso dell’Hermitage Plaza, due torri gemelle da 320 metri di altezza (4 metri meno della Tour Eiffel, antenne comprese). In parte perché il progetto risale a prima della crisi, anche se poi il promotore immobiliare, il russo Emin Iskenderov, ha voluto comunque andare avanti, ottenendo il permesso di costruire nel 2012. Disegnate dall’architetto britannico Sir Norman Foster, le torri gemelle sorgeranno all’estremità sud-orientale del quartiere, la parte più vicina al centro di Parigi, per intenderci. Nelle intenzioni del promotore, l’Hermitage Plaza dovrebbe simboleggiare il rilancio della Défense, quando le torri saranno consegnate nel 2018. Accoglieranno uffici, appartamenti di lusso, un hôtel a 5 stelle, negozi, ristoranti, auditorium, una sala concerti da 1300 posti e due spa. Proprio questa destinazione mista potrebbe rappresentare il nuovo standard per rendere la Défense più appetibile dal punto di vista dell’investimento immobiliare e più integrata al resto della città. Sempre che, come tutti sperano, nel 2018 la crisi sia un lontano ricordo.

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