Spagna: geologi studiano sciame sismico, sospeso lo stoccaggio del gas

Spagna: geologi studiano sciame sismico, sospeso lo stoccaggio del gas
Di Euronews
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Le continue scosse di terremoto sulla costa orientale spagnola preoccupano gli abitanti di Vinaròs. Gli eventi sismici (oltre 300, di magnitudo fino a 4,2) non cessano da due settimane e, secondo gli esperti, potrebbero essere stati causati dalle iniezioni di gas in un deposito sottomarino a 22 chilometri dalla terraferma.

Le scosse sono comparse nella regione di Valencia, in una zona solitamente non sismica, non lontano dalla centrale nucleare di Vandellòs.

La responsabile delle infrastrutture nella regione di Valencia dichiara: “Non ci sarà alcuna attività nell’impianto finché non saremo sicuri al 100% che non ci siano rischi che la popolazione subisca un altro terremoto”.

Anche il governo ammette che potrebbe esserci una correlazione tra i terremoti e le iniezioni di gas nei pozzi di una vecchia piattaforma petrolifera in disuso, a oltre 1.700 metri sotto il livello del mare. Ora questa attività è stata sospesa e le autorità hanno inviato sul posto un‘équipe di geologi per studiare il fenomeno.

“L’iniezione di gas – spiega il prof. Mariano Marzo, dell’Università di Barcellona – potrebbe aver causato un primo gruppo di scosse di debole intensità e tutta questa tensione ha probabilmente smosso le faglie geologiche, generando un movimento maggiore.”

La funzione del progetto Castor è accumulare e fornire, quando necessario, il gas sufficiente per approvvigionare un’area urbana come quella di Valencia, con circa 5 milioni di abitanti. L’operazione è finanziata dal governo e dalla Banca europea degli investimenti.

euronews: Per cercare di comprendere l’origine delle scosse registrate sulle coste del Mediterraneo fra Castellon e Tarragona abbiamo a Madrid il presidente dell’associazione geologi spagnoli, Luis Suarez.

Innanzitutto ci può spiegare in cosa consiste il progetto Castor, questa operazione di stoccaggio sotterraneo di gas?

Suarez: Questo progetto consiste nell’utilizzare un vecchio giagimento di petrolio che è stato sfruttato fra il 1973 e il 1989 da ui sono stati estratti 56 milioni di barili di greggio. Quello che vogliamo fare è stoccare al suo interno del gas, in vista carestie nella somministrazione nella penisola iberica. Questo progetto serve a fornire gas per 50 giorni a tutto il sistema produttivo spagnolo. Inoltre esiste una raccomandazione dell’OSCE a tutti gli stati membri perché questi abbiano riserve di gas per almeno 92 giorni.

euronews: Esiste una relazione fra i terremoti e lo stoccaggio di gas?

Siamo in una regione in cui non abbiamo mai avuto sismi di questa magnitudo. Sembra che epicentri e ipocentri di queste scosse siano attorno al giacimento. Ci sono quindi ragionevoli indizi per stabilire un rapporto fra l’iniezione di gas nel sottosuolo e le scosse successive. Tuttavia è evidente, com‘è stato riconosciuto anche dalle autorità spagnole, che questo rapporto esista. Bisogna compiere studi approfonditi per comprendere in quali falle e perché si sono prodotte queste scosse che hanno allarmato la popolazione”.

euronews: Ma il giacimento adesso è un sacco vuoto?

È piuttosto una specie di spugna che invece di assorbire acqua assorbe petrolio. È una spugna di pietra calcarea riempita di gas iniettato al posto del petrolio che è già stato estratto. Non si tratta di una cavità, ma di una miriade di pori nella roccia in cui viene iniettato il gas”.

euronews: Ci sono stati sismi di magnitudo 4.1, 4,2 e la gente è inquieta. C‘è inquietudine anche perché nelle vicinanze ci sono due centrali nucleari quella di Vandellos e quella di Asco. Sono ansie giustificate?

Nei prossimi due, tre giorni, ci saranno dei microterremoti di magnitudo inferiore a 4 punto uno ed è molto improbabile che siano superiori a 4 punto due. Per ciò che riguarda le centrali nucleari in Spagna, Cofrentes e altre che sono nella regione, sono state concepite per resistere a terremoti ben più forti. Di magnitudo 6 o 7. Che sono francamente improbabili.

euronews: Grazie per aver risposto alle nostre domande e aver informato i cittadini.

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