Edi Rama: "Spero che l'Albania aderisca all'UE entro dieci anni"

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Di Euronews
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Combattere la corruzione è stato il suo cavallo di battaglia durante la campagna elettorale che, a giugno, lo ha consacrato nuovo Primo ministro albanese. E per procedere sulla strada che porterà il Paese verso l’Unione europea, il leader socialista, Edi Rama, dovrà perseguire quest’obiettivo con molta determinazione.

Ma che chances ha l’Albania di diventare un giorno Paese membro dell’Unione? Ne abbiamo discusso con l’esperto di politica estera Steven Blockmans.

Steven Blockmans, Centro di studi politici europei

“L’Albania ha fatto dei progressi in alcune delle aree indicate dalla Commissione europea. Ora hanno la figura del difensore civico, che era richiesta; hanno smantellato l’immunità parlamentare e riformato il codice legale amministrativo. In questo senso, molte cose si sono evolute”.

Resta da lavorare per migliorare il processo politico e quello elettorale, per garantire la difesa dei diritti umani e migliorare le condizioni dei carcerati, oltre alla battaglia contro la corruzione.

Steven Blockmans

“L’Albania resta il Paese più corrotto d’Europa, secondo le organizzazioni che operano nel settore. Ed è uno degli Stati europei più poveri. Avrà dei problemi ad affrontare alcune delle richieste della Commissione europea formulate in maniera più vaga e quindi difficilmente misurabili”.

Incontrando il neopremier a Bruxelles, il Presidente della Commissione José Barroso ha incoraggiato il Paese a raggiungere lo status di Paese candidato entro fine anno.

Euronews: Lei è a Bruxelles per perorare l’accesso dell’Albania nell’Unione europea. Quando pensa che potrà avvenire?

Premier albanese Edi Rama: Abbiamo fatto moti progressi, ma c‘è ancora molto da fare e spero che nei prossimi dieci anni quest’ambizione possa trasformarsi in realtà e l’Albania possa diventare membro dell’Unione.

Euronews: Che cosa spinge il suo Paese verso l’Unione europea? Si discute molto qui a Bruxelles delle difficoltà di un allargamento eccessivo.

Edi Rama: Se ne discute, ma nel frattempo è appena stato accolto un nuovo membro, la Croazia. E in secondo luogo, l’Albania è il Paese più europeista di tutta l’Europa. Il tasso di apprezzamento da parte dei nostri cittadini è più alto che negli stessi Stati membri. Nel nostro piccolo, porteremmo all’Europa energia positiva ed entusiasmo.

Euronews: Queste motivazioni saranno difficili da sostenere presso l’opinione pubblica di alcuni vecchi Stati membri, ad esempio Germania, Francia e Gran Bretagna. Mi riferisco alle preoccupazioni che derivano dall’immagine del suo Paese, che viene spesso collegato al problema della corruzione.

Edi Rama: Da una parte meritiamo di essere oggetto di preoccupazione, dall’altra parte quest’immagine è un po’ caricaturale. Il dibattito qui riguarda soprattutto le frustrazioni di alcune popolazioni europee, ma questi sentimenti non saranno tenuti a bada non facendo entrare albanesi, serbi o macedoni nella famiglia europea. Perché non è di questo che si tratta. Chi è contro l’allargamento, lo è soprattutto per motivi politici strettamente locali, ben più che per qualche genuina preoccupazione sulla direzione in cui va l’Europa.

Euronews: Concretamente, cosa dovete fare per procedere sulla strada dell’Europa? Quali sono le riforme strutturali che vi vengono richieste?

Edi Rama: È molto semplice: quelle che portano il Paese su un percorso di modernizzazione. Dobbiamo rendere le nostre istituzioni più moderne, e così i servizi, la maniera di comunicare. Siamo pronti a farlo e lo faremo.

Euronews: Lei è conosciuto a livello internazionale per esser stato il sindaco di Tirana. Dato che la corruzione è così endemica in Albania, ha mai rischiato che i suoi principi venissero compromessi?

Edi Rama: Penso che la corruzione sia il risultato di un sistema mal funzionante, che non dipenda dal dna delle persone. Perché in fin dei conti se in un’amministrazione c‘è corruzione, non è questione di albanesi o britannici, dipende piuttosto dalla struttura del sistema. Allora se prendiamo alcuni albanesi e li mettiamo in Gran Bretagna, nella vostra amministrazione pubblica, non saranno corrotti, perché il sistema non lo permette. Ma se prendiamo delle persone di un’altra nazionalità e le portiamo in Albania facendole lavorare in un’amministrazione corrotta, allora ci sono buone possibilità che anche queste persone si dimostrino tali.

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Euronews: Qualcuno ha mai cercato di corromperla nel periodo in cui era sindaco?

Edi Rama: Può esser successo all’inizio, ma dopo un rifiuto secco, non è più capitato. E non è mai avvenuto in maniera così diretta e inequivocabile. La corruzione è una bestia che tenta le persone in diversi modi. E trova spazio per addentrarsi laddove il sistema lascia dei vuoti, laddove lo Stato non è presente.

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