Caso Bárcenas: Rajoy ammette solo di aver fatto un errore nel fidarsi del suo tesoriere

Caso Bárcenas: Rajoy ammette solo di aver fatto un errore nel fidarsi del suo tesoriere
Di Euronews
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Sono passati sei mesi da quando è scoppiato il caso Bárcenas che vede coinvolto il premier spagnolo e presidente del Partito Popolare Mariano Rajoy. All’inizio di febbraio il quotidiano El Pais pubblica le fotocopie di una presunta contabilità occulta del Partito Popolare. Ma Rajoy nega tutto: “È falso, mai e ripeto mai ho ricevuto o distribuito del denaro in nero all’interno del partito o altrove”.

Da allora lo scandalo che porta il nome di Luis Bárcenas, amministratore del Partito Popolare e poi tra il 1990 e il 2009 tesoriere, nominato proprio da Rajoy, non ha smesso di amplificarsi. Bárcenas a luglio viene sottoposto alla misura di custodia cautelare. Al giornale El Mundo fa consegnare alcune pagine originali della contabilità occulta in cui appaiono pagamenti a Mariano Rajoy e degli SMS molto compromettenti del primo ministro, che gli esprime tutto il proprio sostegno. Gli sms sono datati 6 marzo 2013, quando lo scandalo era già scoppiato.

Secondo quelle note l’ex tesoriere e uomo di fiducia di Rajoy avrebbe ricevuto 25200 euro all’anno tra il 1997 e il 2008. Denaro proveniente da imprenditori privati. Il premier si accontenta di dare questa spiegazione: “Gli sms pubblicati ieri servono soltanto a ratificare quel che è già stato detto, che lo stato di diritto non si sottomette al ricatto”.

Nell’opinione pubblica cresce la rabbia. Così come cresce il malessere degli spagnoli che mettono la corruzione al secondo posto tra i problemi del Paese (subito dopo la disoccupazione).
Arrivato al potere con un larga maggioranza, il credito politico del PP si sbriciola. Alle elezioni del 20 novembre 2011 il PP aveva ottenuto il 44,6% dei voti e 186 seggi sui 350 del Congresso dei deputati. Secondo un recente sondaggio il PP non otterrebbe che il 23% dei voti e 139 seggi se le elezioni dovessero svolgersi ora.

Proprio in forza di una simile maggioranza finora il premier si era sempre rifiutato di presentarsi in aula come avevano chiesto tutti i gruppi di opposizione. Questo giovedì, davanti ai deputati, Rajoy ha riconosciuto soltanto d’aver fatto un errore, fidandosi di Bárcenas. Niente altro. “Nel PP – ha detto – non c‘è stata alcuna doppia contabilità ne si nascondono crimini. Gli stipendi venivano pagati? Sì. Sono state pagate remunerazioni extra in ragione della carica? Sì. Sono stati versati anticipi in base a giustificativi di spesa? Certo. Ma questo accade ovunque, perché è una cosa equa”.

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