Berlusconi: attesa per la sentenza della Cassazione

Berlusconi: attesa per la sentenza della Cassazione
Di Euronews
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C‘è attesa e fibrillazione in Italia per la sentenza della Cassazione che martedì si pronuncerà sul processo diritti tv Mediaset, che vede Berlusconi imputato di frode fiscale.

Maurizio Bellacosa, avvocato e professore all’università LUISS di Roma:

“La sentenza della Cassazione è importantissima perché per la prima volta Berlusconi si trova di fronte a una condanna definitiva. Si parla di un reato, quale la frode fiscale, con prove per cui Berlusconi è stato condannato in secondo grado a 4 anni di carcere, anche se tre anni sono stati annullati grazie all’indulto, in più c‘è l’interdizione dai pubblici uffici”.

L’affare scoppia nel 2005, Mediaset è sospettata di aver gonfiato i prezzi dei diritti di diffusione dei film.

A maggio la Corte d’appello di Milano conferma la pena inflitta a Berlsuconi in primo grado.

Tre sono le opzioni possibili martedì secondo Maurizio Bellacosa:

“La Corte di Cassazione può riservarci tre scenari. Uno:la conferma della sentenza, due l’annullamento. Il diritto italiano prevede anche una terza posibilità, la Cassazione potrebbe cancellare la sentenza d’appello ordinando un nuovo processo a Milano per valutare elementi specifici”.

In caso di una conferma della condanna in Cassazione, Berlsuconi potrebbe beneficiare di qualche sconto di pena. Bisogna infatti ricordare che è incensurato, ci sarebbe poi da prendere in considerazione l’età avanzata del Cavaliere e l’eventuale valutazione di misure alternative .

Lui, il Cavaliere, in un’intervista a Libero, smentita subito dopo, ha comunque detto che preferisce la prigione ai servizi sociali.

La politica si interroga sulle possibili conseguenze di una decisione sfavorevole a Silvio Berlusconi.
Da Atene il premier Letta fa sapere che non ci saranno terremoti, l’Italia è molto più stabile di quanto si creda.
È vero che le ultime sedute parlamentari non si sono svolte all’insegna della pace sociale.

Resta ovviamente il peso di una sentenza, che comunque sia, avrà ripercussioni in termini di equilibrio politico.

Quali scenari si apriranno con la sentenza su Silvio Berlusconi? Lo abbiamo chiesto a Stefano Folli editorialista del quotidiano Il Sole 24 ore.

euronews: Siamo nella settimana che potrebbe rivelarsi decisiva per le sorti, almeno giudiziarie, di Silvio Berlusconi. Da Roma dovrebbe arrivare la sentenza della Cassazione sul processo Mediaset per i diritti televisivi che vede imputato il leader del centrodestra.
Se i giudici della Corte suprema di Roma dovessero condannarlo in terzo grado, dunque in modo definitivo, con tanto di interdizione dai pubblici uffici, quali scenari si aprirebbero?

Stefano Folli: Sono scenari in parte imperevedibili, ma certamente abbastanza clamorosi perché vorrebbe dire che il personaggio che dominato la scena politica italiana in un modo o nell’altro negli ultimi vent’anni uscirebbe di scena nel senso che non può più rivestire delle cariche pubbliche e dovrebbe lascoare anche il Parlamento. Questo naturalmente cambierebbe il nostro scenario. Determinerebbe un profondo mutamento all’interno del centrodestra, ma sul piano del governo che è la cosa che interessa di più, è difficile oggi dire quali possano essere le conseguenze perché in questo momento da Berlusconi al presidente del Consiglio, tutti hanno interesse a dire che la stabilità è un bene troppo prezioso perché possa essere messo in discussione. Naturalmente io non credo che questa avverrà. Io penso invece che una conferma della condanna di Berlusconi nel senso più severo cioè con l’interdizione dei pubblici uffici avrà effetti molto destabilizzanti sul piano delle alleanze di governo.

euronews: Quindi l’esecutivo potrebbe saltare?

Stefano Folli: Ma intanto vediamo come sarà questa sentenza. Abbiamo fatto lo scenario più estremo, ma ci sono altre possibilità. La sentenza potrebbe annullare le sentenze di primo e di secondo grado e in queso caso il processo andrebbe rifatto oppure potrebbe in qualche caso limitare il peso della condanna e in questo caso potrebbe non scattare l’interdizione dai pubblici uffici. Ci potrebbe essere un rinvio. C‘è una gamma di possibilità che la Cassazione sta valutando. Comunque vada questa sentenza è evidente che l’uomo anche per l’età che ha, tende a uscire di scena. Quindi il problema è chiedersi come si potrà garantire un certo grado di stabilità in Italia in questo nuovo scenario che si apre in cui Berlusconi non sarà il “dominus” assoluto del centrodestra com‘è stato per tanti anni.

euronews: Lo sguardo degli Paesi europei è tornato ad appuntarsi sull’Italia. E il nervosismo in questo inizio settimana si è avvertito anche alla Borsa di Milano (maglia nera del Vecchio continente). Cosa potrebbe succedere al Paese se il governo dovesse cadere?

Stefano Folli: Niente di positivo. La stabilità che è stata garantita in questi mesi è un valore molto prezioso. Perderlo aprirebbe una fase d’incognite per l’Italia. Poi naturalmente la politica trova una risposta a tutto. È chiaro che nasceranno nuove formazioni, ma condannarsi adesso a una fase di grave instabilità sarebbe un segnale molto negativo per l’Europa e appunto, non a caso, i segnali si vedono già adesso.

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