Balletto delle responsabilità a Bruxelles mentre si aspettano le mosse di Cipro

Balletto delle responsabilità a Bruxelles mentre si aspettano le mosse di Cipro
Di Euronews
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È dibattito aperto, a Bruxelles, per vagliare le rispettive responsabilità nella sciagurata decisione della tassa sui depositi bancari ciprioti. Nei palazzi delle istituzioni se ne discute animatamente.

Guy Verhofstadt, leader dei Liberali al Parlamento europeo

“Vogliamo sapere che cosa è successo sabato mattina”

E mentre l’Europarlamento chiede di istituire a questo scopo una Commissione d’inchiesta, il Presidente stabile, Herman Van Rompuy, ricorda che la priorità è piuttosto risolvere il problema; la Commissione, intanto, all’alba del quarto giorno, chiarisce la propria posizione.

Olivier Bailly, portavoce della Commissione europea

“Il programma non corrispondeva pienamente a quello che la Commissione aveva proposto e preferiva. Nonostante ciò, la Commissione ha sentito il dovere di appoggiarlo, perché le alternative erano più rischiose e sostenevano meno l’economia cipriota”

Ora Bruxelles starà ad aspettare le mosse di Nicosia e convocherà un Eurogruppo non appena arriveranno proposte alternative per procurare quei 6 miliardi direttamente dall’economia cipriota. Perché una cosa è certa: l’eurozona non sborserà più di 10 miliardi.

Zsolt Darvas, osservatore dell’istituto Bruegel

“Penso che l’Eurogruppo abbia uno spazio di manovra estremamente limitato. Non riesco molto a immaginare che adesso il Bundestag tedesco dica: ok, il Parlamento cipriota non vuole tassare i ricchi investitori russi, non vi preoccupate, pagheranno i contribuenti tedeschi”.

Il timore è ovunque lo stesso: che se l’Europa non farà abbastanza, Cipro si volterà verso il partner russo.

Martin Schulz, Presidente del Parlamento europeo

“Dobbiamo trovare una soluzione comunitaria, interna all’Unione europea, all’Eurozona. Non possiamo mostrare al mondo esterno che l’Europa non è capace di risolvere da sola i propri problemi”.

Andiamo a Boston ora, dove è collegato con noi Athanasios Orphanides, Governatore della Banca centrale cipriota tra il 2007 e il 2012, attualmente professore alla scuola di amministrazione economica dell’istituto di tecnologia del Massachusetts.
Qual è il prossimo passo, per Cipro? C‘è un piano B?

Athanasios Orphanides

Spero che ci siano dei piani alternativi, sia a Cipro sia presso i partner europei. Il risultato delle decisioni dei governi dell’Eurozona è stato spingere Cipro a cercare l’aiuto altrove, in Russia. È uno sviluppo molto triste del progetto dell’Unione europea.

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Appunto, la Russia. Che ruolo può giocare, adesso?

Athanasios Orphanides

La Russia ha quasi un monopolio di buona parte delle forniture di gas nell’Europa continentale e come sapete ci sono vaste riserve di gas nelle acque territoriali di Cipro. Da un punto di vista economico, il ricatto dei governi europei ha spinto Cipro a collaborare con la Russia, e il risultato sarà l’aumento dei prezzi del gas e quindi un costo economico terribile per l’Europa. Spero che i leader europei si assumino le proprie responsabilità e riescano a trovare una soluzione europea alla questione prima che peggiori ulteriormente.

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Pensa che i tedeschi cambieranno atteggiamento anche se finora hanno detto che non avrebbero pagato?

Athanasios Orphanides

Francamente, è spiacevole continuare a sentire commenti distruttivi da parte di Berlino, anche se devo ammettere che non sorprende. Lo sanno tutti, la ragione per cui il governo cipriota è stato ricattato è da cercare in una disputa interna, collegata al fatto che a settembre in Germania ci saranno le elezioni.

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Cosa succederà quando riapriranno le banche? E quali saranno le conseguenze sulle economie più fragili, come la Grecia, la Spagna o il Portogallo?

Athanasios Orphanides

Nelle circostanze attuali, è molto difficile che le banche possano riaprire, almeno fino a quando non si troverà una soluzione.
Per quanto riguarda la seconda domanda, bisogna mettere le cose nella giusta prospettiva: i governi europei si sono riuniti e hanno chiesto al governo cipriota di confiscare parte dei risparmi depositati in banca. Ma come potrebbero sentirsi sicuri ora, per esempio, i risparmiatori spagnoli? È chiaro che temano che i partner europei possano fare la stessa cosa con la Spagna.

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È immaginabile un’uscita di Cipro dalla zona euro?

Athanasios Orphanides

Bisogna chiedersi se è quello che vogliono i cittadini spagnoli, francesi e persino tedeschi. Davvero si auspica la morte del progetto europeo? Personalmente sono stato un europeista convinto e ho creduto molto nell’integrazione comunitaria, anche se ora le mie convinzioni sono più deboli.
I cittadini dei diversi Stati membri non vengono trattati allo stesso modo; la legge, oggi, non è uguale per tutti, e spero che questo possa cambiare.

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Quindi non è l’inizio della fine della zona euro?

Athanasios Orphanides

Sì, invece, temo che lo sia, a meno che i governi europei non cambino il corso della situazione che si è delineata lo scorso weekend.

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