Cipro sotto pressione

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È un pugno nello stomaco per i risparmiatori ciprioti. Che di fronte agli ordini di Bruxelles restano senza parole e senza la possibilità di agire. I risparmi custoditi in banca non possono essere toccati. I bancomat sono bloccati, le banche saranno probabilmente chiuse martedì.

I tecnocrati europei hanno previsto tutto: sì al piano di salvataggio in cambio di una tassa una tantum sui depositi bancari. Il governo fa il mea culpa ma ripete di non avere avuto altra scelta. Le misure metteranno le mani in tasca a grandi e piccoli risparmiatori.

Cipro riceverà dunque un aiuto di circa 10 miliardi di euro dall’unione europea e dal FMI in cambio dovrà pagare una tassa sui depositi bancari nelle banche cipriote: il prelievo sarà del 6,75% per i depositi inferiori a 100.000 euro e del 9,9% per quelli superiori. Nicosia aveva chiesto inizialmente 17,5 miliardi di euro, una cifra di poco sotto il suo Prodotto interno lordo.

Ma non è tutto, tra le altre misure previste anche un aumento della tassazione sulle imprese, la più bassa finora nell’Unione europea. Si passerà così dal 10% al 12,5%, come in Irlanda.

Queste misure toccheranno non solo i ciprioti ma tutti coloro presenti sull’isola, tra cui i numerosi britannici e soprattutto i russi. I ricchi russi. Ufficialmente sono 8000. Ma, secondo alcune, stime sarebbero anche di più.

Se da un lato il denaro di questi stranieri rappresenta una boccata d’ossigeno per le banche cipriote, dall’altro si sospetta che si tratti di denaro sporco. Denaro che, nelle poco trasparenti banche isolane, viene riciclato.

Si stima che Cipro custodisca circa 9 miliardi di euro appartenenti a banche russe, mentre ammonterebbero a 14 miliardi di euro i beni di società russe basate a Cipro.

Era questo il fine ultimo di Bruxelles, l’affondo contro quello che è, a tutti gli effetti, un paradiso fiscale nel bel mezzo della zona euro?

Una cosa è certa, con queste misure Cipro smetterà di attirare capitali esteri. Si stima che su 70 miliardi d’euro nelle casse delle banche cipriote, circa il 37% appartengano a non residenti.

Frederic Bouchard di Euronews ne ha parlato con Maria Joao Rodrigues, professoressa presso l’Istituto Studi Europei di Bruxelles e consigliere presso le istituzioni europee.

Euronews: “Per la prima volta in un piano di salvataggio, i correntisti bancari sono chiamati a contribuire. L’Unione europea ha infranto un tabù?”

Maria Joao Rodrigues: “Dobbiamo ricordarci che l’Unione europea aveva adottato un principio molto chiaro di garanzia dei risparmiatori fino a 100 mila euro. Un principio stabilito dopo la crisi finanziaria del 2008 per prevenire gli effetti di contagio di quello che, ai tempi, era stato il fallimento di Lehman Brothers. Per cui, secondo me, bisogna rispettare questo principio.”

Euronews: “Non c‘è un rischio di contagio nell’eurozona?”

Maria Joao Rodrigues: “Il rischio di contagio è ancora limitato, perché siamo davanti a un caso di “piccola taglia”. Ma, ad ogni modo, è necessario che le autorità europee dicano chiaramente che questo principio che abbiamo adottato – di protezione dei piccoli risparmiatori in Europa – sarà rispettato. Ricordiamoci anche che è un principio chiave della costruzione dell’Unione bancaria attualmente in corso. Motivo ulteriore per tenere saldamente fermo questo principio di protezione del piccolo risparmio in Europa.”

Euronews: “In tutto ciò, Cipro è il 0.2% del Pil europeo. Non è gran cosa. Stiamo prestando loro 10 milliardi di euro. Questo accordo non è segno che l’eurozona e soprattutto la Germania ne hanno abbastanza di dare soldi e vogliono mettere gli Stati davanti alle loro responsabilità?”

Maria Joao Rodrigues: “Credo che Cipro abbia veramente bisogno di questo prestito europeo, per controllare il rischio di sbandata e di crisi grave. Ma dato che il prestito deve essere fornito in condizioni che rendano anche Cipro co-responsabile, bisogna chiedere uno sforzo anche al Paese. Lo chiediamo ai piccoli risparmiatori ciprioti? Lo chiederemo a quelli grandi? Chiederemo a dei risparmiatori che sono fuori da Cipro? Lo chiederemo a dei grandi risparmiatori che non appartengono all’Unione Europea – cioè quelli russi -?”

Euronews: “Ha parlato, in particolare, di beni russi. Si parla di somme tra i 15 e i 20 milliardi di euro, denaro non necessariamente molto pulito. Non è anche un modo per la zona euro di fare pulizia nel sistema bancario cipriota?”

Maria Joao Rodrigues: “Sì, credo che questa operazione di prestito a Cipro debba essere utilizzata per rendere le banche cipriote più trasparenti, perché, secondo me, non è giusto utilizzare delle banche dell’eurozona per operazioni finanziarie poco chiare fatte dai risparmiatori russi. Per cui è opportuno fare assoluta chiarezza su tutti questi punti.”

Euronews: “I mercati finanziari, dopo l’accordo, sono crollati. Dopo settimane in cui la situazione si era stabilizzata, dobbiamo temere la ricomparsa dell’incertezza sulle piazze finanziarie europee?”

Maria Joao Rodrigues: “Sì, penso che il problema possa apparire. Lo ripeto ancora: siamo davanti ad un problema di piccola taglia economica e finanziaria, ma dobbiamo fare attenzione all’impatto psicologico di questo aspetto sensibile che è la protezione del piccolo risparmio. Per cui, secondo me, servirà un messaggio molto chiaro, il prima possibile, da parte delle entità europee. A cominciare dalla Banca centrale europea.”

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