Spagna: corruzione e crisi al centro del dibattito sullo stato della nazione

Spagna: corruzione e crisi al centro del dibattito sullo stato della nazione
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Di Euronews
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Dopo 14 mesi di governo, è tempo di bilanci per l’esecutivo conservatore spagnolo. Intervenendo in parlamento, il primo ministro Mariano Rajoy, leader del Partito Popolare, ha chiesto nuovi sacrifici ai suoi connazionali, già esasperati dalla disoccupazione oltre il 25% e dai tagli alla spesa.

“Non ci sono germogli verdi, non è l’inizio della primavera. La realtà economica e sociale del nostro paese è terribilmente dura e noi lavoreremo per superare queste difficoltà – ha detto Rajoy nel corso del dibattito sullo stato della nazione – Questo è solo l’inizio di un percorso. Il grande obiettivo di questa legislatura, la creazione di lavoro, è ancora lontano. Non ci fermeremo un solo istante”. L’opposizione socialista va all’attacco del premier. Alfredo Pérez Rubalcaba parla di situazione critica e accusa Rajoy di portare avanti una gestione disastrosa del Paese: “6 milioni di disoccupati, ma c‘è di più – accusa il leader socialista – un quinto della popolazione spagnola è a rischio povertà, 33.000 imprese chiuse nel corso del 2012, 8 milioni di pensionati costretti a pagare, per la prima volta, i loro farmaci, milioni di cittadini che non credono più nella politica. Questo è il reale stato della nazione nel febbraio del 2013”.

Il partito di governo deve fare i conti anche con lo scandalo corruzione che ha coinvolto direttamente l’ex tesoriere dei Popolari, Luis Barcenas. È accuato di aver tenuto per anni una contabilità occulta e di aver effettuato pagamenti in nero ai suoi dirigenti, tra i quali lo stesso Mariano Rajoy.

“La corruzione è un problema che allarma la popolazione e colpisce l’immagine della Spagna – ha detto il premier in parlamento – La corruzione è insopportabile, corrode lo spirito civico, è un insulto alla democrazia e getta discredito sulla Spagna. Il governo proporrà una legge per il controllo dei bilanci e delle attività finanziarie dei partiti politici”.

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