Janet Napolitano: "L'11 settembre non si ripeterà"

Janet Napolitano: "L'11 settembre non si ripeterà"
Di Euronews
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Gli Stati Uniti vivono sotto la costante minaccia di attacchi terroristici. Pochi leader ricoprono un ruolo più impegnativo del Segretario della Sicurezza Interna americano Janet Napolitano. In un’intervista esclusiva per euronews, spiega perché, secondo la sua opinione, non ci sarà un altro 11 settembre.

Nial O’ Reilly, euronews:
“Segretario Napolitano, benvenuta a euronews. È nel Vecchio Continente per parlare con i suoi partner europei di questioni legate alla sicurezza. Io vorrei invece spostare la sua attenzione su un aspetto politico, se posso. Mitt Romney ha dichiarato che se verrà eletto, spenderà più soldi per la difesa. Obama afferma invece che subirà massicci tagli e si è impegnato a farli. Gli Stati Uniti non sarebbero più sicuri con Romney alla guida?”

Janet Napolitano:
“La sicurezza non deve essere una questione di schieramenti politici. Questo è un requisito indispensabile perché venga garantita su larga scala. Non si tratta solo di spendere per la difesa, ma anche di rafforzare le leggi e di fare investimenti sulla sicurezza. Ci stiamo concentrando proprio su questo. Una delle cose più belle del mio incarico è la struttura bi-partisan e imparziale del comitato che sovrintende a essa. Il suo obiettivo è avere la migliore organizzazione per ottenere i migliori risultati. Ciò significa affrontare cambiamenti ed evoluzioni di nuove minacce. La maggioranza dei leader a Washington crede di arrivare a un accordo di questo tipo. Ma se non ci riescono e ci saranno tagli, questi si tradurranno in un calo dei controlli negli aeroporti. La conseguenza saranno code più lunghe. Meno ispettori portuali, uguale altre code. Inoltre diminuiranno gli agenti di polizia alla dogana. Tutto questo avrà un impatto sui nostri sforzi attuali in materia di sicurezza”.

euronews:
“Fino a oggi ha riscontrato collaborazione e coesione in Europa quanto a condivisione di informazioni con gli Stati Uniti?”

Janet Napolitano:
“C‘è una buona collaborazione con l’Europa, specialmente con la Francia. In realtà, il punto fondamentale è come rafforzarla, tutelando allo stesso tempo il diritto alla privacy e alla libertà dei cittadini. Abbiamo appena raggiunto un accordo con l’Unione europea sulla condivisione di informazioni dettagliate riguardo ai passeggeri delle linee aeree in determinate circostanze. Sono sempre condivise, ma riservate, affinché non vengano rese pubbliche. Il loro utilizzo è legato agli obiettivi per cui vengono fornite. Questo rende i nostri operatori e i nostri scanner più efficienti e in ultima istanza tutela ulteriormente le persone”.

euronews:
“Vorrebbe che a volte ci fosse più coesione all’interno degli Stati membri? Sa, si tratta di 27 diversi Paesi con differenti politiche. Desidererebbe vedere un passo avanti da parte dell’Europa verso una difesa comune, in cui gli Stati potrebbero essere come un unico partner per gli Stati Uniti?”

Janet Napolitano:
“Sa, andando avanti – e sono segretario da quattro anni ormai – ho visto un progresso in questo senso, che credo seguirà il suo corso naturale. Ma gestiamo 50 diversi Stati degli Stati Uniti, ognuno dei quali ha regole e procedure alquanto diverse. Per questo dobbiamo riuscire a essere flessibili”.

euronews:
“Il dipartimento della Sicurezza Interna è stato creato dopo la tragedia dell’11 settembre. Come procede la condivisione di informazioni tra le diverse agenzie di intelligence negli Stati Uniti? È soddisfatta dei risultati ottenuti finora?”

Janet Napolitano:
“Non siamo mai soddisfatti, perché ci sono sempre nuove sfide. C‘é una continua evoluzione delle minacce, usiamo tecnologie sempre più nuove e all’avanguardia per assemblare e analizzare meglio i dati. La condivisione di informazioni all’interno del ministero, però, rispetto a cinque anni fa è molto migliorata; e cinque anni fa andava molto meglio di dieci anni fa”.

euronews:
“Però nel periodo dell’11 settembre c’era quasi rivalità tra alcune agenzie di intelligence. Crede che oggi non sia più così? Ha fiducia che l’11 settembre non possa ripetersi per queste ragioni?”

Janet Napolitano:
“Ho molta fiducia in questo senso. Penso che, con le attuali procedure e pratiche in atto, non solo nel mio ministero, ma anche nell’Fbi e in altre agenzie, una replica degli attentati dell’11 settembre sia virtualmente impossibile. Questo non significa che non ci possano essere altri tipi di attacchi. È questo che intendo quando dico che non possiamo mai né riposarci, né dire che il lavoro è finito. Dopo che lo abbiamo detto, i nostri nemici trovano sempre nuovi mezzi per attaccarci”.

euronews:
“Qual è la sua preoccupazione maggiore? Riguardo al terrorismo cosa le impedisce di dormire la notte?”

Janet Napolitano:
“Direi che sono due i settori su cui si concentra la nostra attenzione. Uno è l’aviazione. Ci fu un tentativo di mettere una bomba su un aereo cargo in partenza dallo Yemen. Si cercò altre volte di far esplodere aerei, con un passeggero o con un pacco. Quindi, l’aviazione. Poi, c‘è il cybercrimine. Oggi, i cyberattacchi di diversi tipi e caratteristiche stanno aumentando con rapidità enorme. Ecco perché ci stiamo molto attenti “.

euronews:
“Quali potrebbero essere per gli Stati Uniti le conseguenze del cybercrimine?”

Janet Napolitano:
“Ci sono tecniche molto diverse: dal cosiddetto attacco di negazione del servizio, che interferisce col sistema finanziario, al tentativo di impadronirsi dei sistemi di controllo, come ad esempio, quelli di un fornitore pubblico di elettricità. Poi ci sono reati più gravi, come la violazione della proprietà intellettuale o il furto di informazioni segrete, fino allo sfruttamento dei bambini su Internet”.

euronews:
“Queste sono le preoccupazioni. Ho letto che non usa più le mail, è vero?”

Janet Napolitano
“Esatto. In parte perché preferisco così e in parte perché tutti quelli intorno a me lo fanno. Ma se le usassi, lo farei prendendo precauzioni davvero molto efficaci”.

euronews:
“Quindi si può vivere anche senza mail. È questo il suo messaggio?”

Janet Napolitano:
“Si può farne a meno e vivere lo stesso felici. Ma aiutano molto quando si ha uno staff geniale, come nel mio caso”.

euronews:
“Molti di noi non ce l’hanno”.

Janet Napolitano:
“Eh già”.

euronews:
“Mi permetta una domanda sull’Iran e gli impianti nucleari. Israele ha parlato di attacco preventivo. L’Iran, per tutta risposta, ha minacciato di attaccare gli interessi americani in patria e all’estero. Come neutralizzare una minaccia simile?”

Janet Napolitano:
“Una delle cose che stiamo sperimentando tutti sono gli svariati tipi di attacchi provenienti da diverse fonti, alcuni finanziati dagli Stati, altri no. Stabilirlo è un punto interrogativo. Li affrontiamo caso per caso, però il meccanismo numero uno consiste nell’identificarli in fretta, nel condividere le informazioni e nel neutralizzare o annullare altri possibili effetti”.

euronews:
“Il presidente Obama, nel suo famoso discorso inaugurale nel 2008, tese la mano all’Iran. Crede che qesto atteggiamento di apertura si ripeterà nel suo prossimo discorso, se verrà rieletto? Le chiedo un’opinione da democratica”.

Janet Napolitano:
“E io come cittadina americana le rispondo che non faccio il gioco dei “se”. Posso però dirle che gli sforzi da parte dell’Iran di dotarsi di armi nucleari non dovrebbero essere sottovalutati da nessun Paese al mondo”.

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