Una sera in Provenza sulle note di Schumann e Beethoven

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Di Euronews
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Saint Paul de Vence, gioiello provenzale, abbarbicato su un colle che domina la Costa Azzurra, luogo d’elezione di personaggi come Marc Chagal, Jacques Prévert o Yves Montand e Simone Signoret, ospita d’estate il Festival di Musica da Camera.

Ai piedi delle mura medievali, di fronte a un panorama sublime, si sono esibiti anche la pianista Claire Désert e Gérard Caussé, alla viola. Tra i pezzi suonati, i “Märchenbilder” di Schumann e la terza sonata di Beethoven per pianoforte e violoncello.

“Schumann è forse il mio preferito, confessa la pianista francese, perché è il compositore a cui mi sento più vicina, da sempre, è quello che ho inciso di più. Il suo è un mondo molto particolare, di fragilità, di passione, è quello che più mi corrisponde. E si tratta dello lo Schumann più segreto, più appassionato.” “È una composizione abbastanza breve, spiega Gérard Caussé, in quattro movimenti, e come accade sempre con Schumann c‘è un elemento di sogno, se non di eccessivo trasporto. E c‘è sempre il fascino delle melodie lente, nostalgiche, talora deprimenti, associate a movimenti che ricordano i cavalli… un andamento ippico! Allora era quello il punto di riferimento, non c’era scelta, il motore a scoppio non esisteva.

“Ho trascritto la sonata per violoncello opera 69 di Beethoven che trovavo straordinaria. Era frustrante non poterla suonare con la viola, e allora mi sono detto ‘la trascrivo’, e così ho fatto!”

“La tessitura della viola, aggiunge Claire, apporta alla musica di Beethoven un profondità e forse anche una certa asprezza. È proprio quel suo colore così originale a farci sentire la musica attraverso un prisma diverso. I due strumenti, viola e pianoforte, sono allo stesso livello, e dialogano da pari a pari. E il romanticismo, il lirismo di Beethoven, in questa terza sonata è particolarmente evidente, eloquente.”

Nel servizio è possibile ascoltare alcuni momenti dei Märchenbilder, op. 113, di Robert Schumann, e la Sonata n. 3 in la maggiore, op. 69, di Ludwig van Beethoven.

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