Il successo del Fronte Nazionale in Francia preoccupa eurodeputati e giornalisti europei

Il successo del Fronte Nazionale in Francia preoccupa eurodeputati e giornalisti europei
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Audrey Tilve ha raccolto per Euronews le prime reazioni al Parlamento europeo dopo il voto in Francia: molti giornali europei gli hanno dedicato l’apertura. “Hollande vince la prima manche”, titola il Financial Times. Sulla prima pagina de “La Libre Belgique” la foto dei due finalisti e della candidata del Fronte Nazionale che registra un risultato storico. Lo spagnolo “El Pais” sottolinea: “l’ascesa di Le Pen condiziona il secondo turno”.

Tra i socialisti europei, ci si aspetta molto da François Hollande, che diventi presidente il 6 maggio e infonda nuovo dinamismo all’Europa, ha dichiarato il belga Marc Tarabella:

“Con la sua volontà di rinegoziare il trattato, Francois Hollande porta con sé la speranza di una ripresa europea. Questo è fondamentale, da lui potremmo attenderci altre politiche che rilancino la macchina per l’impiego”.

Anche a Bruxelles comme in altre città europee, si sottolinea il 18% dei voti ottenuti dal Fronte Nazionale. Philip Claeys, eurodeputato belga del partito di estrema destra Vlaams Belang se ne rallegra: “Molti francesi sono stanchi dell’immigrazione di massa, dell’insicurezza, ma anche delle politiche europee. Vogliono una politica piu’ filo-francese, piu’ critica verso l’Unione europea.”

Diversa l’opinione di Philippe Lamberts, deputato verde: “ La paura è il motore principale del voto per l’identità nazionale, lo si vede in Francia, ma anche nelle Fiandre, in Finlandia, in Italia. Penso che la paura sia una cattiva consigliera ma questa paura esiste in società”

L’elettorato del Fronte Nazionale farà la differenza al secondo turno. Costringerà il presidente uscente Nicolas Sarkozy a fare scelte precise, spiega il leader dei conservatori britannici Richard Ashworth:
“ Bisognerà vedere cosa farà Sarkozy per attrarre questi voti, quanto svolterà a destra, e quale sarà l’impatto di questo eventuale avvicinamento all’estrema destra sulla classe media, che ha bisogno di riunire.”

Ne abbiamo parlato con due corrispondenti di due importanti testate giornalistiche, Marco Zatterin, corrispondente a Bruxelles del quotidiano italiano “La Stampa” e Christof Schult, del settimanale tedesco “Der Spiegel”.

Olaf Bruns, euronews:
In questa crisi dell’euro, il presidente francese Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel sono stati un binomio leader senza precedenti. La loro risposta alla crisi si puo’ riassumere in una parola: austerità. Se vincesse Francois Hollande, come indicano i sondaggi, potrebbe diventare piu’ difficile per Angela Merkel gestire la politica europea, non crede signor Schult?”

Christof Schult, “der Spiegel”

“Si’ penso che gli alleati dela signora Merkel stiano abbandonando la nave. Il signor Sarkozy rischia di perdere le elezioni al secondo turno, quindi credo che il cancelliere Merkel avrà difficoltà a far passare il suo programma di austerità”

Olaf Bruns, euronews:

“Signor Zatterin, il primo ministro italiano potrebbe essere parte di un nuovo asse, a favore piu’ della crescita, che dell’austerity?

Marco Zatterin, “La Stampa”

“Probabilmente avremo presto un nuovo patto per la crescita per ri-equilibrare il patto fiscale, che è un piano di austerità. E questa è una buona notizia per Monti, che sta facendo molto per consolidare l’economia, ma ora ha bisogno di dare risultati anche sulla crescita”

Olaf Bruns, euronews:

“Anche il signor Sarkozy -ancora in corsa per la vittoria alle elezioni, ha annunciato che darà una scossa alla politica europea rafforzando i controlli alle frontiere della zona Schengen. Il governo tedesco ha appoggiato questa proposta la settimana scorsa. Merkel voleva dare una spinta a Sarkozy?

Christof Schult, “der Spiegel”

“Non penso che il cancelliere o anche buona parte del governo sostengano questa proposta, ma è vero che l’alleanza Merkozy è sempre stata superficiale. Abbiamo visto molti sporchi compromessi tra i due. In effetti non sono d’accordo su molte politiche, a cominciare dalla politica fiscale: il signor Sarkozy vorrebbe un ruolo piu’ politico per Banca Centrale europea. Per quanto riguarda i tedeschi…. la signora Merkel è molto contraria. Questa è la fine di un’alleanza molto superficiale”

Olaf Bruns, euronews:
“Il 20% circa dei francesi hanno votato per Marine le Pen, oltre il 10 % per l’estrema sinistra. Insieme sono quasi un terzo degli elettori che si è espresso per partiti chiaramente anti-europei. L’Unione europea non dà risultati?

Marco Zatterin, “La Stampa”

“L’Unione europea non riesce a spiegare alla gente cosa sta facendo. Se ci fosse solo un partito euro-scettico in Europa, governerebbe quasi tutto il continente, è una cattiva notizia!”

Christof Schult, “der Spiegel”:
“Penso che il principale problema sia la mancanza di chiare spiegazioni. La signora Merkel ne è responsabile. Non ha spiegato al pubblico tedesco, perché la Germania contribuisce cosi’ tanto a salvare la Grecia, il Portogallo, l’Irlanda, e cosi via e non è nemmeno mai andata negli altri paesi, ad esempio in Grecia. Non c‘è una comunicazione europea!”

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