Euro 2012, il calcio in Ucraina di donne e bambini

Euro 2012, il calcio in Ucraina di donne e bambini
Di Euronews
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Il calcio è sport anche per signorine. Lo ha dimostrato il successo, sia di pubblico che economico, avuto l’anno scorso dalla Coppa del mondo in Germania. L’attaccante ucraina Olga Boychenko e l’under 19 Daria Kravetz sostengono addirittura che le donne sono pronte a sfidare gli uomini, sul terreno di gioco. Nonostante questi ultimi abbiano indubbi vantaggi sul piano fisico.

“Nei contatti fisici” spiega la Boychenko. “Certo, anche nella velocità. Ma io credo che se ne possa ragionare, oggi. In precedenza, nel calcio femminile non c’era tattica. L’allenatore ti dava un pallone lo facevi rotolare e non sapevi cos’altro farci. Oggi tutto è più professionale, come tra gli uomini”.

“Sotto l’aspetto della preparazione – sostiene l’allenatore dell’Ucraina femminile Anatoliy Kutsev – non ci sono differenze tra calcio femminile e maschile qui. L’unica differenza è che con le donne bisogna avere un approccio leggermente diverso. L’organismo e la psicologia femminile sono differenti da quelli maschili. Sono più vulnerabili, diciamo così”.

Secondo il mister, il futuro del calcio è donna. Ma non è opinione condivisa da tutti nel Paese. I media non prestano grande attenzione al soccer femminile e, per guadagnare di più, le calciatrici della nazionale giocano tutte all’estero. “Sfortunatamente dobbiamo ammettere che il calcio femminile in Ucraina è piuttosto bistrattato”.

“Soldi, soldi e ancora soldi. Nel calcio maschile ne girano molti di più. E anche l’attenzione è tutta per gli uomini. Dicono che il calcio non è uno sport per donne” si lamenta la Kravets, difensore dell’Under 19, che pensa molto più alla passione per il gioco che al denaro.

Nonostante la scarsa considerazione in casa, le calciatrici ucraine possono vantare la qualificazione per la fase finale degli Europei in Finlandia nel 2009. Nel ranking Fifa la nazionale femminile è assai più in alto di quella maschile. E qualche attrattiva in più…

“Alcune ragazze – spiega la Boychenko – si truccano prima di scendere in campo. Nonostante siano in tenuta da calcio, vogliono mostrarsi belle”.

Lo Shakhtar Donetsk, una delle principali società ucraine di calcio, una squadra femminile non c‘è. C‘è, invece, una scuola calcio creata sul modello di quelle delle principali squadre europee, con team di ogni età. Tutti giocano con lo stesso schema: il 4-3-3. Tutti, tranne la prima squadra.

Lo spiega il coordinatore della Shakhtar football academy, Yuriy Dudinskiy: “Ovunque andiamo in Europa, dai Paesi Bassi all’Italia, alla Spagna, si ritiene che il 4-3-3 sia lo schema migliore r sviluppare la tecnica dei giovani calciatori. Ci sono anche molte squadre professioniste che giocano con questo schema. Non noi. Noi giochiamo con un solo attaccante”.

Sarà per questo che molti ragazzi, dopo essere cresciuti qui, cambiano squadra?

“Del nostro vivaio – afferma – sono rimasti Rakytskiy e Seleznev. Vytsenets è appena andato in prestito al Mariupol. Molti altri dei nostri ragazzi giocano in altre squadre del campionato ucraino”.

I talent scout dello Shakhtar cercano giocatori dagli otto anni in su in tutta l’Ucraina. Molti vengono soffiati ai loro rivali.

“Giocavo per la Dynamo Kiev prima. Qui sono più soddisfatto. Gli allenamenti sono migliori. Tutto è migliore” spiega un giovane dell’Under 12.

Sotto lo sguardo dei colleghi più grandi, i giovani coltivano le loro ambizioni.

“Voglio diventare un grande giocatore. Vincere il pallone d’oro” dice un giovanissimo calciatore.

“Volevo tanto entrare in questo club. Il mio obiettivo è diventare un professionista, dare lustro alla mia famiglia e magari alla mia nazione” aggiunge un altro.

Mancano meno di tre mesi agli Europei 2012. Uno spettacolo atteso anche da donne e bambini.

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