"L'euro proteggerà L'Europa a lungo" sostiene il presidente del Parlamento UE Martin Schultz

"L'euro proteggerà L'Europa a lungo" sostiene il presidente del Parlamento UE Martin Schultz
Di Euronews
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Martin Schultz, guiderà per i prossimi due anni il Parlamento Europeo. Il politico tedesco, conosciuto in Italia per i duelli verbali con Silvio Berlusconi, spiega ad Euronews i fallimenti, i successi le sfide dell’Europa e quali sono gli obiettivi
della sua presidenza.

Rudolf Herbert, euronews: Diamo il benvenuto ad Euronews al Presidente del Parlamento europeo. Una prima domanda: da due anni i governi dell’Unione europea stanno lottando per trovare una soluzione alla crisi. Non crede che l’Europa sia ormai percepita dai cittadini come un problema?

Martin Schulz: Non solo penso che sia vero quello che dice, ma credo che stiano emergendo dubbi sulla effettiva efficacia dell’Unione Europea.
Ci sono buone ragioni per dubitare. Nel Consiglio europeo dei capi di Stato e di Governo, in questo organismo dell’Unione europea, che è chiamato il Consiglio europeo e che è guidato da Mister Rompuy da due anni si dice: “Risolveremo i problemi!” Ma i problemi non sono stati risolti, al contrario, sono stati rimandati e molte decisioni non sono state assunte. Di conseguenza siamo di fronte ad un’enorme perdita di fiducia nei confronti del Parlamento europeo e della Commissione.

Euronews: Cosa si deve fare per riconquistare la fiducia dei cittadini europei?

Martin Schulz: Dovrebbe essere osservata una regola molto semplice: si dovrebbe dire quello che si fa e si dovrebbe realizzare ciò che si ha promesso! Cosa è accaduto fino ad ora?
Lo racconteró brevemente: nella primavera del 2010 si era detto che non c’erano soldi per la Grecia. Poi 3 mesi dopo è stato aggiunto che i soldi ci sarebbero stati ma in maniera temporanea. Altri 3 mesi dopo gli aiuti sarebbero stati permanenti senza modificare il contratto! Ancora 3 mesi dopo invece il contratto doveva essere modificato.
In piú ogni intervento è stato annunciato come la soluzione!

Euronews: Negli ultimi anni i cittadini europei che votano continuano a diminuire. Ci sarà un cambiamento? Come si potrebbe intervenire?

Martin Schulz: Sì, credo che cambierà. Molti pensano che alle prossime elezioni l’astensione aumenterà. Ma io non ci credo! In primo luogo: per la prima volta l’Europa è diventata un argomento di discussione. Stiamo parlando di politica europea in modo corale. Fino ad ora, non era mai successo.
Anche se, a causa dei timori per la crisi e in parte anche a causa di decisioni sbagliate, l’Europa
è giudicata negativamente.
Peró per la prima volta abbiamo a che fare con una vera cittadinanza europea! In secondo luogo: in base al Trattato di Lisbona il prossimo presidente della Commissione europea sarà eletto tenendo conto dei risultati delle elezioni europee.
Credo che i partiti europei più importanti presenteranno un candidato comune
per l’elezione del Presidente della Commissione. In seguito ci sarà la candidatura di altre figure per ricoprire diverse cariche. Insomma saremo di fronte a qualcosa che non abbiamo mai visto alle precedenti elezioni.

Euronews: Parlando del presidente: c‘è un presidente del Consiglio europeo e al tempo stesso un presidente del Consiglio dell’Unione europea. E poi, come lei stesso ha detto, c‘è anche un presidente della Commissione europea. Non pensa che sia difficile per molti cittadini distinguere tra le diverse cariche in Europa?

Martin Schulz: Sì, è vero. Per molte persone non è chiaro e invece abbiamo bisogno di più trasparenza. Esiste una proposta preparata da van Rompuy e da Barroso, di accorpare la carica del presidente della commissione e del presidente del Consiglio europeo.
Questo significherebbe, che il presidente della commissione presidierebbe anche le riunioni dei leader politici.
Penso che sia un proposta ragionevole.
E come ho detto prima, il presidente della Commissione europea, che diventerebbe una sorta di capo del governo d’Europa, potrebbe essere eletto dal Parlamento europeo, di modo che i cittadini sappiano porta il loro voto. Se un elettore desidera un presidente della Commissione di orientamento di sinistra deve votare un partito di sinistra. Ma a quel punto saprà come sta incidendo con il proprio voto.

Euronews: Circa l’80 per cento o anche più delle leggi che sono attualmente in vigore negli Stati membri, vengono approvate dal Parlamento europeo. Malgrado ció il Parlamento non viene molto riconosciuto dagli europei. Perché?

Martin Schulz: Ha ragione, la percezione comune del Parlamento europeo è sproporzionato rispetto alle nostre reali competenze. Ma è abbastanza facile da spiegare: esiste una divulgazione nazionale sulle politiche europee ma manca quella a livello europeo.
É la questione che abbiamo appena accennato.
Ad esempio quando una legge fatta qui a Bruxelles passa in Germania all’esame del Bundestag, gli elettori hanno l’impressione che la legge venga redatta a Berlino.Non realizzano che la legge esisteva già prima. Quindi è dovere del presidente del Parlamento – in questo caso è “mio” dovere – tra le altre cose di rendere più visibile e chiaro il nostro lavoro. Mi sto impegnando in questo campo.

Euronews: Lei ha anche detto, che voleva rafforzare il ruolo del Parlamento europeo. Come si propone di farlo?

Martin Schulz: Rendendo chiaro ai cittadini che il luogo per le discussioni controverse, così come per le decisioni piú semplici sull’Europa si svolgono all’interno del nostro parlamento. Un esempio è il caso di Viktor Orban e del suo governo in Ungheria. Sappiamo che in tutti paesi europei si è scatenato un dibattito piuttosto controverso sulla questione.

Euronews: Quali sono gli altri suoi obiettivi come presidente? Che cosa vorrebbe realizzare?

Martin Schulz: Credo che portare il Parlamento Europeo sotto i riflettori nei prossimi due anni e mezzo, sarà già un grande risultato. Se è necessario questo potrebbe avvenire creando tensioni con le altre istituzioni. Ma la mia esperienza politica mi dice anche, che gli elettori sono particolarmente interessati a discussioni controverse.

Euronews: Lei è membro del Parlamento dal 1994.
Guardando il suo percorso quali sono stati i risultati più importanti in Europa negli ultimi anni?

Martin Schutz: Penso che sia l’allargamento. Quando il Primo maggio 2004 dieci paesi – esclusi Malta e Cipro – dell’Europa centrale ed orientale si sono uniti superando la divisione artificiale del continente. Un continente che condivide elementi culturali e politici.
Si tratta di un risultato storico che non sarà mai lodato a sufficienza. Ritengo inoltre, anche se posso essere contestato, che l’introduzione dell’Euro proteggerà l’Europa a lungo termine, soprattutto dalla competizione dei paesi delle regioni emergenti nel mondo.
Il nostro modello sociale puó essere difeso basandosi su una moneta forte. Ecco perché penso che queste due cose: l’allargamento e l’euro, sono i grandi successi dell’Europa.

Euronews: Per quanto riguarda i fallimenti. Cosa non ha funzionato secondo lei?

Martin Schulz: Nel convincere i cittadini, che l’Europa non sottrae nulla ma al contrario dà effettivamente qualcosa.
Ammetto con orgoglio che io stesso ho per molti anni creduto a degli Stati Uniti d’Europa come modello, gli Usa europei.
Solo di recente ho capito che l’identità nazionale e regionale è molto importante per la gente.
Non è negativo!
Cosa c‘è di male ad avere un’identità italiana o un’identità finlandese? Le diverse identità del nostro popolo sono la ricchezza e la vivacità dell’Europa. Le culture dei nostri popoli sono un grande patrimonio del continente Europeo.

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