Benvenuti a Glyndebourne!

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Una splendida proprietà nel Sussex, a una settantina di chilometri d Londra, ma soprattutto un festival d’opera di fama mondiale – benvenuti a Glyndebourne!

All’origine di tutto questo John Christie, ricco, eccentrico, visionario appassionato di musica che si mise in testa di portare l’opera in lingua originale in Inghilterra. Erano gli Anni Trenta.

Da allora il rituale è rimasto identico: smoking per lui, abito da sera per lei, e un lungo intervallo di un’ora e mezza per poter cenare, tranquillamente, sull’erba. Un mix che fa di Glyndebourne un luogo unico al mondo.

“Ogni singola persona incontrata qui, racconta il soprano tedesco Anett Fritsch, insieme a questa meravigliosa campagna, rende tutto incredibilmente magico.”

“Appena sono arrrivata a Glyndebourne, le fa eco Sonia Prina, mi hanno portata prima in amministrazione, poi sono uscita a prendere una boccata d’aria e mi sono trovata davanti una distesa di pecore, e ho detto ‘ma siamo sicuri che sono nel posto giusto? che cosa è successo?”

Secondo il direttore generale di Glyndebourne, David Pickard, “questa è una maniera piuttosto chic di godersi l’arte. È facile pensare che la gente venga qui per fare un picnic e bere champagne, ma come dico spesso, mi pare un picnic forse un po’ troppo caro! Direi che chi sceglie Glyndebourne lo fa soprattutto per assistere a un meraviglioso spettacolo.”

Delle sei opere messe in scena quest’estate a Glyndebourne, una è il Rinaldo di Handel.

A dirigere è il maestro Ottavio Dantone, entusiasta delle condizioni di lavoro, ma non solo. “È rimasto uno dei pochi posti al mondo dove si può mettere in scena un’opera con un mese e mezzo di prove. Io poi ho scelto di vivere nella casa, partecipando a svariati party, dove si beve e si chiacchiera, e si ha occasione di incontrare tanti altri direttori, altri cantanti, da questo posto passano un sacco di personaggi… è stata un’esperienza interessantissima anche da un punto di vista antropologico, anche da un punto di vista umano.”

Sonia Prima, tra i maggiori contralti del panorama operistico odierno, è Rinaldo, un ruolo che conosce benissimo anche se gli ostacoli di questa produzione inglese non sono stati di poco conto. “Mi piace moltissimo fare il maschietto, ammette. E mi piace essere un eroe con le sue fragilità, però mi piace essere maschio: insomma, se devo fare il maschio voglio fare il maschio! E quindi mi piace essere un eroe, un eroe che si dispera, come in ‘Cara sposa’, ma il fatto di essere un eroe trasformato in studente, in teenager, è stato veramente difficile!”

Quasi ottantant’anni dopo l’inaugurazione, questo festival è in grado di offrire spettacoli di altissimo livello internazionale nel più ‘inglese’ degli ambienti.

“Glyndebourne è molto inglese, dichiara Pickard, ma spero che sia il lato buono dell’inglesità – l’aspetto bizzarro, eccentrico, sorprendente dell’essere inglesi. Che poi, in realtà, quello che si fa qui è internazionale, non inglese.”

E come riassume la nostra Sonia Prina: “Glyndebourne è Glyndebourne!”

Nel servizio è possibile ascoltare alcuni momenti dell’opera Rinaldo, di Handel:

‘Cara sposa’ (Atto I, scena 7)

‘Venti, turbini’ (Atto I, scena 9)

‘Lascia ch’io pianga’ (Atto II, scena 4)

‘Or la tromba’ (Atto III, scena 9)

E’ possibile ascoltare alcuni momenti delle interviste rilasciate dal Direttore generale di Glyndebourne, David Pickard, e dal contralto Sonia Prina, cliccando sul seguente link:

musica bonus: Glyndebourne

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