"La guerra a volte serve per fare la pace" - Juan Manuel Santos, presidente colombiano

"La guerra a volte serve per fare la pace" - Juan Manuel Santos, presidente colombiano
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Juan Manuel Santos ha la politica scritta nel suo Dna.

La sua famiglia ha contribuito alla vita pubblica della Colombia, dando già tre presidenti, lui è succeduto a Alvaro Uribe l’anno scorso.

Nella lotta contro le Farc usa il pugno di ferro, come il suo predecessore, da cui ha ereditato la politica di armare il popolo.

Contro il traffico di droga, è a favore della cooperazione internazionale. euronews l’ha intervistato a Parigi nel corso della sua prima visita in Europa.

Luis Carballo, euronews:

- Presidente Santos, lei ha inferto i colpi più duri alle Farc, prima come ministro della Difesa e adesso come presidente, privilegia le armi al dialogo?

Juan Manuel Santos, presidente colombiano:

“Non penso che le due cose siano incompatibili. Le armi a volte sono necessarie per arrivare al dialogo. Questo è quello che vogliamo: costruire un dialogo su basi solide. Per raggiungere questo a volte occorrono le armi”.

Luis Carballo, euronews:

- La politica di sicurezza democratica – the Democratic Security Policy- voluta da Alvaro Uribe, che lei porta avanti, ha dato risultati innegabili nella lotta contro i ribelli, suscitando però anche critiche, per alcuni scandali come i cosiddetti “falsi positivi”: l’uccisione di innocenti fatti passare come guerriglieri. Questo fa parte del passato?

Juan Manuel Santos:

“Senza dubbio. Non ha mai fattoparte di un piano politico organizzato; si è trattato del piano di alcune di persone lontane dalla politica. La politica di sicurezza democratica ha come fine quello di proteggere i diritti umani. Cerca di restituire alcune libertà, diritto alla vita e alla libertà per i colombiani. È acqua passata, i responsabili dovranno essere portati davanti alla giustizia”.

Luis Carballo, euronews:

- Dopo la scomparsa, negli ultimi tre anni di leader storici come Manuel Marulanda e Raul Reyes, le Farc stanno mostrando segni di debolezza. Stiamo per caso assistendo alla fine della guerriglia”.

Juan Manuel Santos:

“Non mi piace dire che abbiamo la vittoria in pugno, perché il processo potrebbe durare a lungo. È vero che la guerriglia è stata indebolita negli ultimi anni. Non controllano più il territorio che controllavano prima, continuiamoa esercitare pressioni per spingere le Farc a un punto di non ritorno. Se volessero tornare, troverebbero una popolazione ostile. Stiamo arrivando a questo”.

Luis Carballo, euronews:

-Parlaimo del nuovo “Piano Colombia”, ilprogramma anti-droga finanziato essenzialmente dagli Stati Uniti. Diversi governi colombiani hanno cercato di coinvolgere l’Europa, senza successo. Perché l’Unione esita?

Juan Manuel Santos:

“Non ho mai capito perché. Hanno pensato che si trattasse essenzialmente di un piano militare e non sociale. Adesso è il contrario, è più sociale e meno militare. Per questo spero che gli europei ci aiutino a a costruire questo processo, è il modo migliore per combattere il traffico di stupefacenti”.

Luis Carballo, euronews:

-E’ questo punto nell’agenda della sua visita di oggi?

Juan Manuel Santos:

“Senza dubbio, ma non solo. C‘è anche altro: come la Colombia può assistere PAesi terzi: America Centrale, Isole CAraibbiche, Africa, Messico”.

Luis Carballo, euronews:

-Parlando del Messico, altro PAese dell’America Latina destabilizzato dal traffico di droga. C‘è un rischio reale che diventi un “narco-paese” se il governo non mette fine alla conflitto all’interno dei cartelli della droga”.

Juan Manuel Santos:

“No, non si corre questo rischio. Il presidente CAlderon si sta dimostrando ocraggioso. Ha sfidato potenti signori della droga, perché è il solo modo di uscire. L’abbiamo fatto in passato, anche se non abbiamo ottenuto molto, e questo ci è costato molto sangue. Se vogliamo preservare le nostre istituzioni e democrazie dobbiamo affrontarli con forza. Questo sta facendo il Messico”.

Luis Carballo, euronews:

-In Colombia, se si sradica la produzione e il traffico di cocaina, si mette la parola fine anche alla guerriglia?

Cosa pensa della porposta del’ex presidente colombiano, César Gaviria, di legalizzare le droghe leggere per contratsare il traffico illegale, specialmente la violenza e la corruzione generati dal traffico. Potrebbe funzionare in Colombia?”.

Juan Manuel Santos:

“È una posizione sempre più popolare nel mondo intero, Molti propongono la soluzione avanzata dai presidenti Gaviria, Cardoso e Zedillo. Ma non funzionerà a meno che non si aapplicata a livello mondiale. Non lo può fare il singolo Paese, o un pioccolo gruppo di Paesi. Deve trattarsi di una politica globale. Abbiamo bisogno di un modus operandi comune”.

Luis Carballo, euronews:

-Le relazioni tra il suo PAese e il Venezuela e l’Ecuador sono state molto tese negli ultimi anni, sotto l’amministrazione Uribe.

Nel caso del Venezuele, si è avuta l’impressione, mi corregga se sbaglio, di essere vicini a un confronto armato. LA situazione è migliorata con la sua presidenza?

Juan Manuel Santos:

“Senza dubbio. Oggi abbiamo normalizzato le relazioni con Ecuador e Venezuela. Abbiamo inviato il nostro ambasciatore e loro il proprio. Di questo beneficia tutta la Regione. È sempre meglio avere la possibilità di dialogare anche si hanno idee diverse. Il presidente Chavez la pensa in un modo, io diversamente. Questa è la cosa più importante. Quando due presidenti sonoin conflitto è la gente che ne paga le conseguenze”.

Luis Carballo, euronews:

-L’America LAtina ha attraversato una dura crisi economica negli anni Ottanta, e anche se le cause non sono le stesse rispetto alla crisi europea di oggi, gli esperti vi vedono alcune somiglianze.

Vista quest’esperienza, che consigli può dare all’Europa per far fronte all’attuale crisi economica”.

Juan Manuel Santos:

“Potrei sembrare arrogante, ma l’Europa dovrebbe imparare dall’America Latina. In quest’ultima crisi il settore finanziario dei maggiori Paesi dell’America Latina è stato appena sfiorato, perché avevamo approvato regole che ci hanno protetto da quello che è accaduto altrove. Non è accaduto in Europa, perché? Abbiamo imparato la lezione delle precendenti crisi. L’Europa non ha avuto una crisi come questa prima né la nostra esperienza”.

Luis Carballo, euronews:

-La Colombia è un paese sicuro per fare investimenti?”

Juan Manuel Santos:

“Sicuro. Non sono solo io a dirlo ma è la Banca Mondiale, che lo ribadisce nella sua guida Doing Business. La Colombia è uno dei paesi che meglio protegge gli investimenti esteri. Confronto la mia strategia alle relazioni personali: quando una persona è prevedibile, si pensa sia noiosa. Ebbene, voglio che la Colombia sia noiosa per gli investimenti esteri, con regole, che siano chiare, e stabilità. È questo che vogliamo ed è questo che investitori vogliono”.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Colombia, nuovi colloqui con i guerriglieri dell'ELN: il dialogo era fermo dal 2019

Colombia: la pace impossibile per Gustavo Petro

Colombia, la svolta di Petro: mano tesa ai ribelli