Von Rompuy: serve un sistema di crisi permanente

Von Rompuy: serve un sistema di crisi permanente
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Di Euronews
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Herman van Rompuy è presidente del Consiglio europeo. Spetta a lui il compito di mettere d’accordo i paesi dell’Unione sulla proposta avanzata da Francia e Germania per una riforma del patto di stabilità e di crescita economica. Il tema sarà trattato nel corso del summit europeo che si terrà giovedì e venerdì a Bruxelles. Noi lo abbiamo intervistato in esclusiva.

euronews:
Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, benvenuto su Euronews. Quale sarà il suo ruolo, ora che Francia e Germania propongono una revisione, una riforma del patto di stabilità?

Herman Von Rompuy:
Ci sono paesi che hanno una posizione, altri che hanno posizioni diverse, il mio ruolo è quello di trovare un consenso. Non si tratta di imporre il mio punto di vista. Se lo facessi, renderei un compromesso impossibile, quindi non intendo farlo.

euronews:
Ma come giudica il contenuto della proposta che è stata formulata a Deauville?

Von Rompuy:
E’ stata data l’impressione che il cosidetto accordo di Deauville, come è stato stato battezzato, implichi un’attenuazione del sistema delle sanzioni. Non è così. A Deauville è stato ribadito ciò che è già contenuto nel Trattato. Il Trattato dice a chiare lettere che per mettere un paese in una situazione di deficit eccessivo occorre una decisione del Consiglio dei ministri, una decisione presa a maggioranza dai Ventisette. Ed è così fin dall’inizio, lo dice il Trattato. In questo non c‘è niente di nuovo. Quindi la nostra proposta, la proposta della task force, rientra nel quadro del Trattato.

euronews:
E’ stato anche detto che la Germania avrebbe rinunciato all’automatismo delle sanzioni, a una certa forma di automatismo delle sanzioni, proprio perché nel contesto di questa revisione del Trattato vede la possibilità di introdurre la creazione di un fondo monetario europeo, un fondo che permetterebbe la ristrutturazione del debito. E’ così? Che cosa ne pensa?

Von Rompuy:
Non ero presente a Deauville, quindi non posso parlarne. Posso parlare soltanto della task force. Abbiamo discusso di un sistema di crisi permanente, dopo quello che conosciamo adesso, i famosi 750 miliardi di euro sui quali abbiamo trovato un accordo all’inizio di maggio. Se vogliamo che il sistema continui a operare anche dopo il 2013, occorre un sistema permanente, ma a certe condizioni. Abbiamo evocato la partecipazione o il ruolo del settore privato…

euronews:
A suo giudizio, ci stiamo muovendo verso la creazione di due zone euro, un euro a due velocità?

Von Rompuy:
L’obiettivo finale è che ci sia più convergenza, quindi è vero esattamente il contrario. Più convergenza nella zona euro, più convergenza nello sviluppo economico e nelle politiche economiche. E’ per questo motivo che abbiamo studiato il meccanismo di una governance economica. E il rapporto della task force dimostra che possiamo riuscirci: ora si tratta di farlo, di impiantarlo, di esplicitarlo.

euronews:
Ma se utilizziamo i tassi di interesse come strumento di sanzione, per così dire, finiamo per creare trattamenti diversi all’interno della zona euro…

Von Rompuy:
Ha ragione quando parla della situazione attuale…

euronews:
Ma anche in futuro perché si parla, ad esempio, di ristrutturazione del debito…

Von Rompuy:
Io non ne parlo…

euronews:
Ma è stata discussa.

Von Rompuy:
Le differenze tra i tassi di interesse, a nostro avviso, sono differenze temporanee. Quando in alcuni paesi sarà ripristinata la fiducia, allora lo spread, ovvero la differenza tra i tassi di interesse di un certo paese, e in questo caso i tassi di interesse tedeschi, sarà ridotta. Ma è necessario che torni la fiducia. E la fiducia non tornerà se non si vedranno i risultati tangibili sul piano economico e su quello contabile. I mercati attendono di vedere i risultati. In Grecia, ad esempio, i primi risultati sono buoni. Le valutazioni della Commissione europea, della Banca centrale europea e del Fondo monetario internazionale sono positive. Ma bisogna che lo sforzo continui, e dovrà continuare per altri due o tre anni.
In Grecia c‘è un pacchetto di 110 miliardi di euro per coprire il momento più difficile, e in questo arco di tempo occorre avviare le riforme. Il governo greco lo sta facendo, nonostante i tanti problemi sul piano interno, problemi sociali, problemi politici… ma la Grecia sta tenendo la rotta. Avviene lo stesso in altri paesi, in Spagna, in Portogallo, in Francia… In questi paesi si stanno varando riforme profonde, riforme impopolari, ma i governi trovano il coraggio di fare scelte difficili.

euronews:
Che cosa si aspetta dal prossimo vertice con gli Stati Uniti a Lisbona? E come si trova a lavorare con l’amministrazione Obama?

Von Rompuy:
L’amministrazione Obama ha una responsabilità nei confronti del proprio paese e del mondo. Si è lanciata in un ampio programma di stimoli economici che ha aiutato anche l’economia mondiale. Ma come ogni altro paese, anche gli Stati Uniti dovranno diminuire progressivamente il loro deficit”.

euronews:
Un’ultima domanda. Pensa che i cittadini europei dovranno abituarsi ad andare in pensione molto più tardi?

Von Rompuy:
Penso che sia una tendenza che sta prendendo piede ovunque nel mondo sviluppato. Bisognerà lavorare più a lungo, le carriere dureranno di più, e questo inciderà sull’età pensionabile. In linea generale, dovremo lavorare più a lungo per sostenere il nostro modello sociale. Ma c‘è un altro punto altrettanto importante: bisogna che la crescita economica sia più sostenuta, che ci sia una crescita strutturale più sostenuta. E’ per questo che dobbiamo aumentare la produttività, investire in innovazione, investire nella scuola. Questo aiuterà più di ogni altra cosa.

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