Eta, Brian Currin: il processo di pace è inarrestabile

Eta, Brian Currin: il  processo di pace è inarrestabile
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Brian Currin: Credo che si sia vicino a un processo di pace nel Paese Basco, ma non è solo questo.
Credo che sarà possibile portarlo avanti,veramente.
Un passo importante secondo me è la legalizzare Batasuna.

Per capire gli ultimi sviluppi dovuti alla tregua annunciata dall’Eta in Spagna, euronews ha intervistato Brian Currin, che è stato mediatore in diversi conflitti e attualmente coinvolto nel processo di pace nella regione Basca.

euronews: Mr Currin grazie per essere oggi qui con noi. Lei ha salutato positivamente la dichiarazione dell’Eta. Perché tutto questo ottimismo?

Brian Currin: Sono ottimista perché la situazione politica nel Paese BAsco è molto cambiata.
Si sono verificati cambiamenti fondamentali. Io credo fermamente che i nazionalisti abbiamo iniziato un processo che è irreversibile.

euronews: Come lei sa, il governo spagnolo ha ritenuto il cessate il fuoco insufficiente non dando cosî il via a negoziati. È una reazione appropriata o una risposta troppo dura?

Brian Currin: Non sono sorpreso della risposta del governo spagnolo.
Dall’ultima tregua, la posizione governativa è che non ci saranno negoziati fino a quando l’Eta non dichiara la fine delle ostilità e non una semplice tregua.
Il governo chiede la fine della violenza.

euronews: Lei è vicino a Izquierda Abertzale, la sinistra indipendentista basca. Questa collaborazione rientra in un tentativo di internazionalizzare il conflitto basco?

Brian Currin: Non credo che la mia collaborazione possa comportare questo. Almeno, io non la vedo così.
Il coinvolgimento della Comunità internazionale è comunque un modo per andare avanti.

euronews: Secondo gli analisti, il prossimo passo dell’Eta sarà quello di dichiarare la fine delle ostilità entro la fine dell’Anno.
Ha qualche informazione a questo riguardo?

Brian Currin: Come ho già detto l’annuncio di una tregua permanente non basterà al governo spagnolo. Madrid ha detto chiaramente che non inizierà i negoziati con una pistola puntata contro la tempia.
Ci sono stati precedenti tregue.
Il vero obiettivo è che l’Eta accetti le posizioni di Izquierda Abertzale Left. Una posizione che è stata ribadita varie volte, non prevede violenza politica, piuttosto la fine di tutte le rivendicazioni armate e violente.

euronews: La prossima tregua dovrà essere giudicata da un organismo internazionale e indipendente. Sarà a capo di quest’organismo?

Brian Currin: Lo dubito. Alcuni potrebbero giudicare il mio intervento parziale, cosa che non è: il mio intento e i miei obiettivi li ho dichiarati.
Questo fatto potrebbe però pregiudicare il mio ruolo, per cui preferisco che ci sia un organismo internazionale, guidato da qualcuno che non è in alcun modo coinvolto così da poter andare avanti.

euronews:Il governo spagnolo l’accerebbe come mediatore?

Brian Currin: Non mi sono offerto come mediatore. Per il momento non posso anticipare che il governo spagnolo possa ritenerlo necessario. È auspicabile, che si arrivi alla fine delle delle ostilità e che Batasuna sia legalizzato e possa fare politica nel Paese Basco e che si possano avere diretti negoziati.

euronews: Siamo vicino all’inizio del processo di pace nel PAese BAsco?

Brian Currin: Credo che si sia vicino a un processo di pace nel Paese Basco, ma non è solo questo.
Credo che sarà possibile portarlo avanti,veramente.
Un passo importante secondo me è la legalizzare Batasuna.
Batasuna è stata stigmatizzata come organizzazione illegale, cosa non semplice visto che Batasuna rappresenta i cittadini che si ritengono oppressi.
Non è giusto, Batasuna non può negoziare, altri partiti non sono pronti a incontrarla e quindi non si può avere un processo aperto e trasparente.

euronews: Signor Currin, lei sa che in Spagna i partiti per partecipare alle elezioni devono condannare la violenza?

Brian Currin: Se l’Eta dichiarasse la fine della lotta armata, non ci sarebbe più un’organizzazione terroristica da condannare. E se così fosse, Batasuna non dovrebbe più condannare e denunciare la violenza.
Secondo alcuni esiste una connessione tra Batasuna e Eta.
Se invece l’Eta decide di continuare con le ostilità, in questo caso Batasuna non avrà altra scelta che condannare la violenza”.

euronews: Lo scopo vero di questa tregua non è quello di ridefinire Batasuna come una forza politica. L’anno prossimo ci saranno le amministrative.

Brian Currin: La situazione attuale non può durare infinitamente. I Baschi attendono un’evoluzione del processo di pace, che l’attuale situazione di conflitto termini una volta per tutte, situazione che permetterebbe a BAtasuna di partecipare alle elezioni.

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