I cambiamenti climatici stressano insetti e animali

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Di Euronews
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Api stressate e una nascita fuori stagione di maialini evidenziano che qualcosa nel clima è cambiato. Euronews ha intervistato Giuseppe Miranti, titolare dell’Azienda Agricola Miranti di Piacenza.

Giuseppe Miranti:
“È strano vedere suinetti in questo periodo. O meglio, in natura i sincronismi dei calori, dei maiali, sono in qualche modo intensificati nel periodo primaverile o autunnale, proprio perché troviamo le migliori condizioni per allevare animali.

I cambiamenti climatici hanno influenzato parecchio la mia attività.
Noi siamo nel mese di luglio, quindi questo è un animale che è pronto per la macellazione nel luglio successivo, del prossimo anno, sappiamo che per le alte temperature non possiamo trasformare.
Nel 1998 quando mi diplomai in agraria ci portarono a vedere questa pianta che è l’Ailanto o detta comunemente Noce americana, come un esempio di pianta emergente, piante che sono tipiche del clima sub continentale, quindi piante tropicali. La guardai con attenzione, proprio perché era una pianta che non faceva parte del nostro paesaggio agrario. Adesso, a distanza di circa dieci anni, ci troviamo questa pianta che ormai ha colonizzato tutto il nostro sottobosco.

Nella nostra azienda abbiamo un’attività apistica, e la produzione di miele di acacia (che è prodotto con i fiori di questa pianta) viene compromessa da una fioritura molto più lunga che va a inquinare il miele. Quindi non possiamo più chiamare il miele di acacia miele monoflora, ma dobbiamo deprezzarlo a miele millefiori.

I cambiamenti climatici hanno parecchio influenzato l’attività delle api essendo insetti fondamentali per l’anello biologico sia di un’azienda agricola biologica, sia per l’ecosistema che circonda la vita stessa delle api. È un insettino che vive di segnali, di impulsi che manda il mondo esterno: la luce, la temperatura, il calore, le stagioni, comunicano precisi messaggi alle api.
Inverni miti come stiamo vivendo in questi ultimi anni segnalano in modo confuso all’alveare l’avvicendarsi della primavera in modo molto più precoce rispetto a quello che deve essere.

Queste condizioni creano disagio e stress alle vite delle api.

La debolezza dovuta a questo stress delle api non garantisce loro la continua costanza florale, è per quello che mieli monoflora come quelli che ottenevamo qualche anno fa, come il miele d’acacia, viene spesso sporcata da altri nettari, proprio perché la forza e la dinamicità dell’alveare viene meno e le api sono sempre più costrette a visitare più fiori in tempi uguali.

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