Il festival della primavera a Budapest

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Signore e signori, rallentate la corsa, accomodatevi, godetevi lo spettacolo!

È l’idea portante, quest’anno, del Festival di Primavera di Budapest: due settimane di opera, balletto, musica classica e jazz mescolati a spettacoli di strada, pantomime, concerti all’aperto.

Nella capitale ungherese, che riunisce la pittoresca Buda, sulle colline, e la più moderna Pest, sulla sponda occidentale del Danubio, il Festival alterna momenti leggeri a occasioni di riflessione – sul passato recente, per esempio.

È la scelta del Balletto di Gyori, che ha messo in scena ‘Petroushka’, un classico di Stravinsky rivisitato in chiave marcatamente ideologica.

Sentiamo Balint Sebestyén, il ballerino che interpreta il ruolo principale: “Petroushka è una persona normale, che non vuole cambiare il mondo ma vorrebbe semplicemente essere felice nella sua vita di tutti i giorni. Questo, sotto un regime dittatoriale, non è facile.”

Il direttore del corpo di ballo, Janos Kiss, sottolinea come sotto il regime comunista fosse comunque difficile imbrigliare completamente l’arte: “Noi artisti avevamo la possibilità di esprimere, attraverso la danza, idee altrimenti impronunciabili con le parole. Con il passaggio alla democrazia abbiamo potuto esprimere le nostre idee, ma quando ‘Petroushka’ è stato rappresentato per la prima volta, nel 1995, il pubblico ungherese è rimasto scioccato perché si riconosceva nella storia.”

Raccontare senza parlare rientra nelle sfide di chi danza.

“Il corpo – sostiene Balint Sebestyén – è il nostro strumento per esprimere i pensieri. I poeti e gli scrittori hanno le parole, gli artisti usano i pennelli per dare forma alle loro idee, noi utilizziamo il corpo. Il corpo umano ha dei limiti, e bisogna fare enormi sforzi per superarli. Più ci si impegna, più il lavoro diventa duro ma anche più bello… certo, a volte si suda sangue.”

Per Petroushka, colui che voleva solo essere libero e vivere la sua vita, la follia e poi la morte sono inevitabili.

Ma torniamo al presente! Per chi preferisce la piazza cittadina alla platea del teatro, il Festival di Budapest offre anche il piacere di condividere, sotto il sole primaverile, sapori genuini, tradizioni antiche, ritmi popolari…

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